INPS: Escluse OSA e OSS dal bando HCP

fonte foto: ufficio stampa regione campania
La decisione dell’INPS di escludere gli Operatori socio-assistenziali (OSA) e Operatori sociosanitari (OSS) dal bando Home Care Premium 2025-2028 ha sollevato un acceso dibattito, soprattutto in Campania, dove queste figure professionali sono considerate essenziali per il sistema di assistenza domiciliare.
Con oltre 1300 operatori a rischio di perdere il lavoro e migliaia di beneficiari non autosufficienti privati di un supporto fondamentale, la scelta dell’INPS è stata definita un “inspiegabile passo indietro” da molti rappresentanti istituzionali.
L’onorevole Enzo Alaia, Presidente della Commissione Sanità del Consiglio Regionale della Campania, ha approfondito la questione e alla domanda quali sono le sue prime impressioni sulla decisione dell’INPS di escludere OSA e OSS dal bando HCP, ha risposto che si tratta di una scelta che non riesce a comprendere.
“Queste figure hanno dimostrato la loro efficacia nel precedente programma HCP, garantendo un’assistenza di qualità ai nostri cittadini più vulnerabili”.
“Escluderle significa non solo mettere a rischio il lavoro di centinaia di operatori, ma anche compromettere la qualità del servizio offerto”.
Ma quali potrebbero essere le conseguenze immediate per la Campania?
“La nostra regione ha un fabbisogno crescente di assistenza domiciliare ha detto l’onorevole Enzo Alaia dovuto all’invecchiamento della popolazione e all’aumento delle condizioni di non autosufficienza.
Senza OSA e OSS, il sistema rischia di collassare, lasciando molte famiglie senza il supporto di cui hanno bisogno.
Quali strategie propone Alaia per affrontare questa situazione?
“Ho già chiesto una revisione del bando all’INPS e mi impegnerò personalmente a portare la questione all’attenzione del Consiglio Regionale.
Inoltre, è fondamentale sensibilizzare l’opinione pubblica e coinvolgere il Governo centrale per garantire che queste figure professionali siano reintegrate”.
Il messaggio che l’onorevole intende trasmettere ai cittadini campani, é l’assumere l’impegno per tutelare i loro diritti e garantire un’assistenza domiciliare efficace e continuativa.
Questo è un momento difficile, ma insieme lo si può superare , puntando su equità e solidarietà sociale.
Vi è l’urgenza di una revisione del bando e l’impegno delle istituzioni locali per garantire un futuro migliore per l’assistenza domiciliare in Campania.
Si tratta di un importante rete sociale che ha la sua importanza non solo in Italia ma anche in Europa, infatti un esempio di successo nell’assistenza domiciliare in Europa è rappresentato dal modello adottato nei Paesi Scandinavi, in particolare in Svezia.
Qui, l’assistenza domiciliare è organizzata in modo da garantire un approccio personalizzato e integrato, che coinvolge diverse figure professionali, tra cui operatori sociosanitari (OSS) e assistenti sociali.
Questo sistema si basa su una forte collaborazione tra enti locali, servizi sanitari e famiglie, con l’obiettivo di fornire un supporto completo e continuativo agli anziani e alle persone non autosufficienti.
Un altro esempio interessante è quello della Germania, dove l’assistenza domiciliare è supportata da un sistema di assicurazione sanitaria obbligatoria che copre i costi per servizi di cura a domicilio.
Gli operatori socio-sanitari svolgono un ruolo cruciale, offrendo non solo assistenza fisica, ma anche supporto psicologico e sociale, contribuendo a migliorare la qualità della vita dei beneficiari.
Questi modelli dimostrano l’importanza di integrare figure professionali come OSS e OSA nei programmi di assistenza domiciliare, evidenziando come il loro contributo possa fare la differenza nella gestione delle necessità socio-assistenziali.
Adottare strategie simili in Italia potrebbe rappresentare un passo avanti per garantire un servizio più efficace e inclusivo.
Un aspetto cruciale per affrontare l’esclusione di OSA e OSS dal bando Home Care Premium è la possibilità di avviare programmi di riqualificazione professionale.
Questi percorsi formativi permettono agli operatori esclusi di acquisire nuove competenze e ottenere qualifiche che li rendano idonei a partecipare a progetti futuri o a inserirsi in altri ambiti lavorativi.
Ad esempio, in Italia esistono corsi di riqualificazione per Operatori Socio Sanitari (OSS) che combinano teoria e pratica.
Questi programmi, della durata di circa 420 ore, includono moduli su legislazione sanitaria, etica professionale, psicologia, igiene e interventi assistenziali specifici.
Inoltre, prevedono tirocini pratici che offrono un’esperienza diretta sul campo, facilitando l’inserimento lavorativo.
Questi corsi sono rivolti a chi possiede qualifiche pregresse, come quella di Operatore Socio Assistenziale (OSA), e mirano a perfezionare le competenze già acquisite.
La riqualificazione non solo garantisce una maggiore preparazione professionale, ma rappresenta anche un’opportunità per adattarsi alle esigenze di un mercato del lavoro in evoluzione.
Investire in programmi di riqualificazione potrebbe essere una strategia vincente per mitigare gli effetti negativi dell’esclusione dal bando HCP, offrendo agli operatori una via per continuare a contribuire al sistema socio-assistenziale.
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Marika Remondelli