Trianon Viviani ricorda con profondo dolore e commozione il maestro Roberto De Simone

ll Trianon Viviani ricorda con profondo dolore e commozione il maestro Roberto De Simone.

Il grande intellettuale si è spento lasciando un vuoto incolmabile nel panorama culturale napoletano e internazionale.

Il presidente della Fondazione, Giovanni Pinto, con i consiglieri Igina Di Napoli e Antonio Roberto Lucidi, i membri del comitato di indirizzo Francesco Somma e Rosaria Troncone, il direttore artistico Marisa Laurito e tutto il personale esprimono alla famiglia del maestro De Simone le più sentite condoglianze.

Per Marisa Laurito «si è spenta un’altra luce potente su Napoli con la scomparsa del maestro Roberto De Simone. È stato un genio insostituibile, con cui ho avuto l’onore di lavorare quando ero una giovane attrice. Gli sono molto grata per aver voluto regalare al nostro teatro la sua ultima opera, che nel titolo porta il suo nome Trianon opera. Tra pupi, sceneggiate e belcanto, diretto da Davide Iodice, con la direzione musicale di suo nipote Alessandro. Al maestro dobbiamo grande riconoscenza e amore per tutto quello che ha regalato alla città di Napoli e alle emozioni e alla gioia che ha regalato a tutti noi con le sue splendide opere».

Compositore, musicologo ed etnomusicologo, drammaturgo e regista teatrale, nonché scrittore, Roberto De Simone è stato una figura di straordinaria importanza per la cultura internazionale, che ha dedicato la sua vita alla ricerca, alla valorizzazione e alla reinterpretazione del patrimonio musicale e teatrale della tradizione napoletana.

Nato a Napoli nel 1933, ha segnato indelebilmente la storia culturale del nostro Paese con opere di fondamentale importanza come La gatta Cenerentola, capolavoro che ha rivoluzionato il teatro musicale italiano, e con il suo prezioso lavoro di ricerca etno-musicologica che ha contribuito a salvare dall’oblio importanti tradizioni popolari e il repertorio dell’opera buffa settecentesca.

Il suo legame con il Trianon Viviani è stato significativo: fu proprio lui, a inaugurare la riapertura del teatro nel dicembre del 2002, con una originale riscrittura melodrammatica di Eden teatro di Raffaele Viviani, segnando l’inizio di una nuova vita per questa storica istituzione nel cuore di Forcella.

Quindi Trianon opera, prodotta dal Trianon Viviani con Rai Cultura e trasmesso da Rai5. Questa sua ultima opera è ancòra fruibile su RaiPlay: raiplay.it/programmi/trianonopera

Alla presentazione alla stampa di questo spettacolo, tenutasi il 22 aprile 2021, il Maestro ribadiva alcuni concetti fondamentali della sua poetica: «Io penso che senza l’ironia e il sogno non si possa fare cultura. La figura del Diavolo nel testo teatrale rappresenta la morte dell’immaginario: la cultura contemporanea, con la sua attenzione eccessiva alla tecnologia e a un finto naturalismo, con gli attori che recitano con il microfono, parlandosi addosso anziché declamare, come si faceva nella la tragedia greca, nell’opera e nel vecchio teatro di Pulcinella. Tutto ciò sta uccidendo l’immaginario, che un tempo era alimentato dal teatro e le conseguenze di questo si faranno sentire in futuro». Il suo intervento, che è possibile considerare una sorta di suo testamento artistico, è fruibile sul sito istituzionale del Trianon Viviani, nella sezione web tv: teatrotrianon.org/media/video-conferenza-stampa