Quinto appuntamento di “Abitatori del tempo. L’impegno civile della letteratura”, il ciclo di incontri organizzato dalla Delia Agenzia Letteraria e dall’Associazione Culturale Mare Sole e Cultura con il supporto della Regione Campania attraverso Scabec, in collaborazione con la Camera di Commercio di Salerno e la Fondazione Carisal, che offre l’occasione per riflettere sui cambiamenti del nostro tempo e sui molteplici linguaggi per raccontarli.
Giovedì 20 febbraio, alle ore 18.30, presso il Salone Bottiglieri di Palazzo Sant’Agostino (Via Roma, 104- Salerno), Vittorio Sgarbi autore di “Natività. Madre e figlio nell’arte” La nave di Teseo, intraprenderà un viaggio attraverso i secoli alla scoperta di capolavori imprescindibili, e della natività, il legame più antico e profondo del mondo.
Saluti di Francesco Morra, Consigliere Provinciale, delegato alla Cultura e ai Beni Culturali, e Domenico Credendino, Presidente Fondazione Carisal.
Dialoga con l’autore Oreste Lo Pomo, direttore TG3 Campania.
Dalle Natività e Annunciazioni disincarnate e divine, con il cielo infuso d’oro, dell’arte bizantina, Vittorio Sgarbi ci conduce attraverso la rivoluzione della pittura moderna, che ha rappresentato una natività sempre più terrena, sempre più vicina alla vita. Ma la conquista della verità per questo soggetto così misterioso e suggestivo non è stata lineare: la storia dell’arte indica ripensamenti e ritorni, cortocircuiti continui tra ideale e reale.
Da Giotto a Simone Martini, da Piero della Francesca a Raffaello, da Michelangelo a Caravaggio e Rubens fino ad alcune suggestioni dell’ottocento e novecento, da Courbet a Segantini, a Pietro Gaudenzi, Vittorio Sgarbi non solo ci racconta l’arte da un punto di vista inedito, quello della natività, ma mostra come essa abbia saputo individuare le infinite sfumature dell’atto più divino che l’essere umano può compiere: il dono della vita.
Tra pittura, scultura, ma anche cinema e letteratura, questo viaggio, infine, ci lascia intravedere i mille, labirintici volti della femminilità, quali solo la grande arte può rappresentare.
“La Natività – spiega Vittorio Sgarbi – è il principio di tutto. La sua sintesi è nella immagine della Madre che tiene in braccio il Bambino: essa non mostra il potere di Dio ma la semplicità degli affetti, in Giotto come in Pietro Lorenzetti, come in Vitale da Bologna, come in Giovanni Bellini, come in Bronzino, come in Caravaggio. Maria nell’atto della maternità non è una maestà lontana, in trono, che tiene in braccio un bambino che è già divino: è semplicemente, nella maggior parte delle rappresentazioni, una mamma con il figlio. Per questo la maternità di Maria non è un tema religioso ma un tema umano. Il soggetto è semplicemente la vita.”.
VITTORIO SGARBI è nato a Ferrara. Critico e storico dell’arte, professore ordinario di Storia dell’arte, accademico di San Luca, ha curato mostre in Italia e all’estero. È sindaco di Arpino, prosindaco di Urbino, presidente del MART di Rovereto, presidente di Ferrara Arte, presidente del MAG – Museo dell’Alto Garda e presidente della Fondazione Cavallini Sgarbi che conserva le sue opere. Nel 2011 ha diretto il Padiglione Italia per la 54° Biennale d’Arte di Venezia.