“Al Comune di Avellino, agli altri Comuni irpini e alla Provincia chiediamo l’istituzione degli albi delle attività commerciali, delle botteghe artigiane e degli esercizi storici locali, in linea con la nuova normativa nazionale che disciplina e promuove il settore specifico, allo scopo di valorizzare le attività del territorio che abbiano una consolidata tradizione”.
E’ la sollecitazione lanciata da Giuseppe Marinelli, presidente provinciale di Confesercenti Avellino.
“Il 31 gennaio – ha proseguito il dirigente dell’associazione di categoria – è entrata in vigore la norma che istituisce l’albo nazionale delle attività di vendita al dettaglio, i laboratori artigianali e le attività di ristorazione e di somministrazione di alimenti e bevande con una continuità operativa di almeno 50 anni, con l’obiettivo di valorizzarle sotto il profilo turistico e commerciale.
E’ prevista anche una apposita sezione per gli esercizi pubblici storici di eccellenza, con un’anzianità di almeno 70 anni, una gestione familiare di almeno tre generazioni consecutive, l’ubicazione in zone di pregio commerciale o aree omogenee riconosciute come rilevanti e la conservazione di elementi storici nel locale, come interni e arredi.
Sono comunque previste, al fine del riconoscimento, ipotesi di subentro nella gestione da parte di terzi, a determinate condizioni e purchè sia preservata la continuità merceologica dell’esercizio.
La norma, inoltre, non solo prevede la possibilità di costituire albi locali, da parte di Comuni e Province, ma li riconosce come canali prioritari per l’iscrizione a quello nazionale.
In sede di prima applicazione, i soggetti registrati in albi già esistenti sono iscritti di dirittoanche se non in possesso dei requisiti specifici richiesti e se l’anzianità minima prevista dalle norme regionali è inferiore.
I titolari delle attività economiche, qualora ritengano di essere in possesso delle caratteristiche necessarie per l’iscrizione agli albi, possono fare richiesta al Comune, alle Unioni di Comuni, alla Provincia territorialmente competente, o laddove gli albi non siano costituiti, alla Regione per la relativa iscrizione.
Agli enti locali spetterà trasmettere annualmente gli elenchi alla Regione, che a sua volta comunicherà i dati al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che gestirà l’albo nazionale, e di concerto con il Ministero del Turismo, adotterà misure di valorizzazione e campagne informative, anche mediante la creazione di circuiti merceologici o territoriali e la pubblicazione degli elenchi su siti istituzionali.
In Campania, nel 2014 è stato costituito dalla Regione un elenco dei negozi e dei locali storici e un registro delle imprese centenarie, con l’istituzione di un fondo per la riqualificazione delle strutture.
L’ iniziativa, che prevedeva anche il coinvolgimento dei Comuni, non ha avuto grande seguito e riscontro, ma adesso andrà rilanciata e dovrà integrarsi all’albo nazionale”.
“E’ importante – conclude Marinelli – che le istituzioni locali si attivino per cogliere un’opportunità di promozione delle tradizioni del territorio connesse al commercio, all’artigianato, alla ristorazione, tenendo conto anche del notevole patrimonio di eccellenze produttive tipiche di cui disponiamo.
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