«Il Comune di Mercogliano non approvi le modifiche al regolamento del verde pubblico e privato nel prossimo consiglio comunale», è questa la richiesta di Legambiente Avellino – Alveare, venuta in possesso della bozza di proposta avanzata dall’amministrazione comunale.
Secondo il circolo ambientalista, infatti, le nuove modifiche sono peggiorative del regolamento già esistente dal 2017 e in vigore su tutto il territorio comunale.
«Chiediamo all’amministrazione comunale di coinvolgere la cittadinanza tutta e le realtà sociali presenti sul territorio per migliorare al meglio le modifiche al regolamento del verde proposte che, secondo il nostro avviso, rappresentano più un passo indietro che un’innovazione per questo comune».
Le modifiche contestate da Legambiente Avellino – Alveare riguardano gli articoli 27, 28 e 29 del regolamento. Per il circolo ambientalista, da anni attivo anche sul territorio del Comune di Mercogliano, i nuovi articoli prevedono cambiamenti che mettono a rischio il patrimonio arboreo cittadino.
«Nella nuova bozza sono sparite le tutele presenti per gli alberi ad alto fusto e più grandi della città, quelli più storici e non tutelati da vincoli particolari. Questo è inaccettabile».
«La bozza riporta inoltre, tra le possibilità di abbattimento degli alberi, casistiche non attuabili nel territorio mercoglianese perché rivolte esclusivamente a pratiche boschivo-montane o perché già superate dalla giurisprudenza anni fa».
«Il regolamento del verde del Comune di Mercogliano è abbastanza recente – spiegano dal circolo di Legambiente -. Se l’amministrazione ritiene tra le sue priorità un aggiornamento del documento, è giusto farlo, ma inserendo innovazioni e con le più corrette modalità di trasparenza e confronto».
«Siamo fermamente convinti – concludono gli ambientalisti – che il Comune di Mercogliano, tramite il libero confronto con associazioni, enti e realtà del territorio, possa redigere un regolamento nettamente migliore di questa bozza e che porti il “modello Mercogliano” a essere innovazione ed esempio per la provincia irpina e non solo».