Carpignano ricorda Fra Pasquale Raffa: una chiesa gremita per il “Postino della Madonna”
Grande partecipazione alla cerimonia commemorativa per il secondo anniversario della morte di Fra Pasquale Raffa, noto a tutti come il “Postino della Madonna”. La celebrazione si è tenuta oggi presso il Santuario di Maria SS. di Carpignano, dove una folla di fedeli ha voluto rendere omaggio a una figura tanto amata non solo dalla comunità locale, ma da tutta l’Irpinia.
Durante l’introduzione alla Santa Messa, Padre Antonio ha ricordato con commozione i tratti umani e spirituali di Fra Pasquale. Ha sottolineato la sua profonda devozione per la Madonna, il suo amore per il Santuario e il ruolo fondamentale che ricopriva nella vita della comunità. Fra Pasquale era conosciuto come il primo ad aprire la chiesa al mattino e l’ultimo a chiudere, sempre rivolgendosi con amore all’immagine della Madonna di Carpignano.
Padre Giovanni durante l’omelia ha rievocato anche le sue instancabili visite ai fedeli delle contrade irpine, portando con sé preghiere, conforto e raccogliendo prodotti semplici come olio, pane e alimenti, che poi offriva alla Madonna. Uno dei momenti più toccanti del suo racconto ha riguardato il terremoto dell’Irpinia del 1980, quando Fra Pasquale venne trovato in chiesa, inginocchiato, a pregare per la protezione della sua comunità.
Durante la celebrazione, sull’altare è stato esposto un ritratto di Fra Pasquale. Al termine della Messa, tutti i presenti hanno potuto rendere omaggio alla sua memoria con una preghiera, un abbraccio simbolico e un ultimo saluto. Un gesto che ha simboleggiato il profondo affetto della comunità per un uomo che ha saputo essere guida spirituale e simbolo di speranza.
Fra Pasquale resterà nella memoria collettiva come il “Postino della Madonna”, per il suo incessante impegno nel distribuire preghiere e conforto a tutti, lasciando un’eredità spirituale che ancora oggi vive nei cuori dei fedeli.
La commemorazione di Fra Pasquale ha dimostrato ancora una volta quanto la sua figura sia radicata nella devozione popolare dell’Irpinia, trasformandosi in un momento di unione per una comunità che non smette di ricordarlo con affetto e riconoscenza.