La mostra “L’efficacia espressiva di Cesare Uva”

243

La mostra L’efficacia espressiva di Cesare Uva offrirà un viaggio nell’affascinante mondo artistico di Cesare Uva (1824-1886), un pittore avellinese che ha saputo interpretare con maestria i paesaggi e le scene di genere della pittura romantica ottocentesca, con una sensibilità tutta personale.

L’evento permetterà di esplorare da vicino l’abilità tecnica e la potenza espressiva del pittore avellinese che, attraverso le sue opere, ha catturato con delicatezza ed intensità atmosfere rurali, scene di vita quotidiana e paesaggi campani e laziali, rivelando al contempo una profonda connessione con la natura e la cultura del suo tempo.

Le opere esposte, tecniche miste ed oli, offriranno al pubblico un’occasione irripetibile per apprezzare la varietà dei soggetti e delle tecniche di Cesare Uva, mostrando come l’artista combinasse l’attenzione al dettaglio e la fedeltà realistica con una vivace carica emotiva e romantica. Particolare è la presenza di tre dei dodici oli conosciuti del maestro irpino.

Fra i lavori esibiti in questa prestigiosa mostra, spiccano per la loro eccezionale rarità e rilevanza opere di inestimabile valore artistico-culturale:

·         “Cucina del Convento dei Cappuccini” (1848), la più antica opera su tela pervenutaci di Cesare Uva, raffigura una scena di genere particolare ed inconsueta fra le opere del pittore;

·         “Dal Promontorio di Posillipo” (1857), che cattura la suggestiva bellezza dei paesaggi campani con maestria senza pari;

·         “Paesaggio sorrentino” (1860), un’opera su tela che trasporta lo spettatore in una dimensione di serenità e contemplazione grazie alla sua magistrale resa dell’entroterra della costa sorrentina;

·          “Avellino la Valle dei mulini” (1864), che raffigura con vivida intensità il fascino rustico della campagna avellinese e la sua atmosfera fiabesca, si tratta di una delle tre opere autografe conosciute che raffigurano gli scorci della sua città di Avellino, le altre due raffigurano il Ponte della Ferriera, per la “Veduta di Piazza Libertà” non è un’opera di Cesare Uva!;

·         “Veduta di Napoli” (1865), tecnica mista che illustra la città di Napoli vista dallo Scudillo;

·         “Veduta della Penisola Sorrentina” (1870), una tecnica mista che decanta la Penisola Sorrentina dai Monti Lattari;

·         “Ritorno dalla festa al tramonto” (1883), un dipinto intriso di luce e calore che evoca emozioni profonde e malinconiche in un’ambientazione laziale in stile impressionista;

·         “Concerto su gondola al tramonto a Venezia” (1885), è una tecnica mista idonea a catturare l’essenza romantica della città di Venezia, in chiave impressionista;

·         “Ricordi di Baviera” (1886), un’opera su tela che rivela la sensibilità dell’artista nel catturare gli scorci più suggestivi di questa terra lontana;

·         “Eruzione secondaria del Vesuvio”, tecnica mista che testimonia un evento naturale particolare e curioso;

·         e infine un ventaglio raffigurante “Palazzo Donn’Anna”, tecnica mista su seta che celebra il Golfo di Napoli da Posillipo.

Ognuna di queste opere rappresenta un tesoro artistico prezioso, capace di incantare e ispirare gli spettatori con la sua straordinaria bellezza e profondità emotiva.

Si invita il pubblico ad approfittare di questa straordinaria opportunità per esplorare l’eredità artistica di Cesare Uva, possono prenotare la visita mandando una mail a centrodiricerca.b.orga@gmail.com .