Tour SCIUSTEN FESTE N.1965 di Vinicio Capossela: parte il 2 novembre da Cesena

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foto Jacopo Leone
Parte il 2 novembre da Cesena il tour “Conciati per le feste” in Italia e in Europa
Biglietti Italia: https://www.ticketone.it/artist/vinicio-capossela/
Biglietti Europa: https://linktr.ee/conciatiperlefeste_eutour
L’album sarà presentato in due speciali instore domenica 3 novembre ore 20.30 a Roma (Feltrinelli via Appia Nuova 427) e martedì 5 novembre ore 18.30 a Milano (Feltrinelli piazza Piemonte 2/4). 
Prodotto per La Cupa da Vinicio Capossela e Asso Stefana, registrato tra il 2020 e il 2021 insieme alla storica band del cantautore, SCIUSTEN FESTE N.1965 racchiude quindici canzoni tra riscritture, rivisitazioni e reinterpretazioni di standard natalizi e tre brani inediti, con la partecipazione di alcuni ospiti speciali come Marc Ribot, Greg Cohen, Mikey Kenney, Vincenzo Vasi e le Sorelle Marinetti.
Sono canzoni che danno spazio all’anima della festa, ai trambusti, agli abbracci, alle lacrime, alle redenzioni, alle rivoluzioni, alle ribellioni, ai trabocchi e agli sgambetti della stagione in cui si sospende il tempo dell’utile.
Il tempo del lutto, il tempo della morte e della rabbia, per recuperare sotto la tenda di Achille, mentre fuori infuria la battaglia, quel senso di comunità, di gioco e di festa, che è una delle più feconde espressioni dell’umano – racconta Capossela – ci sono riscritture, rivisitazioni e reinterpretazioni di standard natalizi, brani inediti, luna park, danze di ossa, raffiche di spumante e swing italo-americano, Tanzlieder da umanità pangermanica, inni, feste e guastafeste, senza dimenticarci di Erode, perché non bisogna dimenticarsi del male nemmeno quando è occultato dai rassicuranti giorni del presepe.
E tutto finisce in coriandoli come quelli che compongono la scritta del titolo che sta al collo del cane da circo in copertina, che fatica a stare in equilibrio. Ed è fatta di coriandoli anche la preziosa strenna in ghost track, la traccia fantasma che arriva a salone vuoto.
In SCIUSTEN FESTE N. 1965 tre brani inediti (il primo singolo estratto Voodoo MamboSciusten feste n.1965 e Il guastafeste) affiancano dodici canzoni d’importazione che, per assonanze diverse, per Capossela hanno a che fare con la festa: c’è lo swing alla Louis Prima, il folklore italo-americano di Lou Monte e Nick Apollo Forte, gli inni presbiteriani, le fantasmagorie fiabesche, pezzi festivi e digestivi, marimbe di ossa, ottoni e vibrafòni. C’è la doppia ancia dei sassofoni, l’organo Farfisa, la chitarra a pancia grossa, il contrabbasso degli Aristogatti, i tamburi forsennati, i cori, gli inni e le campanelle.
Guarda il video di Voodoo Mambo: https://www.youtube.com/watch?v=Dw4kupOuPmA&ab_channel=viniciocapossela
Il titolo “Sciusten Feste n.1965” lo ha scritto a penna Vito, mio padre, anni fa su un foglio di carta arancione, ed è un ricordo a orecchio della festa con luna park più smisurata vista nella sua gioventù ad Hannover, dove è tradizione ospitare i più estesi accampamenti di Schützenfest, questo chiassoso raduno in cui si tira al bersaglio, si elegge un campione, si beve moltissimo e la musica non è un granché.
Prosegue Capossela. All’apparenza è una di quelle ritualità pittoresche e anche un po’ inquietanti del mondo germanico, però a indagare bene nel sostantivo Schutzen c’è anche la radice del verbo proteggere.
Proteggere, riparare, difendere ciò che si ha di più caro. Difendere la nostra innocenza in un mondo che la nega, che si può misteriosamente fare anche salvaguardandola in cose di poco valore come le lucine, i coriandoli, le canzoni o i bersagli. Difendere la festa è un po’ come salvare il gioco e l’infanzia del mondo.
Il disco ha una storia lunga che risale al 1999, anno in cui Capossela ha fatto il primo concerto per le feste al Fuori Orario, locale storico affacciato ai binari della ferrovia a Taneto di Gattatico.
Da allora, ha continuato ogni dicembre a dare vita a concerti strabordanti, che hanno glorificato la festa e l’hanno realizzata. Concerti grazie ai quali si è creata una comunità e una tradizione: il Natale al Fuori Orario.
Una storia unica, celebrata anche nel film documentario Natale Fuori Orario, presentato lo scorso 17 ottobre alla Festa del Cinema di Roma nella sezione Freestyle e distribuito dalla Cineteca di Bologna.
Diretto da Gianfranco Firriolo e scritto da Vinicio Capossela, che è anche tra i protagonisti, è un documentario travestito da film costruito sulle riprese effettuate da Firriolo dal 2007 al 2023, un anomalo e originalissimo ibrido tra road movie e film-concerto, elogio tra ironia e malinconia del potere aggregante della musica e contemporaneamente riflessione sullo scorrere del tempo.
Guarda qui il trailer: https://youtu.be/NP1_n-szeSg
Più di vent’anni di pratica di concerti per le feste hanno affinato, tornito e rinforzato il repertorio del disco, ma ne hanno al tempo stesso impedito la registrazione.
C’è voluto il confinamento pandemico per trovare il Natale libero per registrare le canzoni allo studio Esagono di Rubiera, riunendo la band dei veterani del Natale Alessandro “Asso” Stefana, Giancarlo Bianchetti, Mirco Mariani, Teo Ciavarella, Glauco Zuppiroli, Michele Vignali e Achille Succi.
Poi la pandemia è proseguita, poi è arrivata la guerra, e poi sempre nuove e più gravi urgenze ne hanno rimandato la pubblicazione, lasciando il campo a Tredici Canzoni Urgenti. Fino a ora.
SCIUSTEN FESTE n.1965 esce in questo 2024 un po’ perché, per citare Piero Ciampi, “è Natale il 24” e un po’ perché se aspettiamo il corso degli avvenimenti non ci sarà niente da festeggiare per un bel pezzo. Conclude Capossela.
 Lo pubblichiamo dunque ora, nel momento del buio, per invocare la luce. Come gli Schutzen, i tiratori da luna park, per difendere con fucili giocattolo la nostra innocenza, e anche per guastare un po’ la festa a quanti ci stanno facendo la festa.
In maniera propiziatoria. Sperando che sia di buon auspicio.
Sciusten Feste eins neun sechs fünf, danke viele Spass!
L’album sarà presentato dal vivo in Italia e in Europa in un tour dal titolo Conciati per le feste.
Dopo l’anteprima nazionale del 26 ottobre al Teatro Splendor ad Aosta (sold out) il tour partirà sabato 2 novembre al Teatro Verdi a Cesena per arrivare venerdì 8 novembre al Teatro Cartiere Carrara a Firenze, venerdì 15 novembre all’Estragon a Bologna, domenica 17 novembre all’Eremo a Molfetta, martedì 19 novembre alla Casa della Musica Federico I a Napoli, mercoledì 4 dicembre al Gran Teatro Geox a Padova, venerdì 13 sabato 14 domenica 15 e lunedì 16 dicembre allo Chapiteau delle Meraviglie al Carroponte a Sesto san Giovanni (Chapiteau delle Meraviglie), mercoledì 18 dicembre all’Atlantico a Roma, sabato 21 dicembre al Teatro Concordia a Venaria Reale (TO), domenica 22 dicembre al Teatro PalaUnical a Mantova, un doppio appuntamento mercoledì 25 e giovedì 26 dicembre con il tradizionale concerto natalizio al Fuori Orario a Taneto di Gattatico (RE) e sabato 28 dicembre a La City a  Perugia.
In programma anche una serie di prestigiosi appuntamenti internazionali: domenica 24 novembre a La Madeleine a Bruxelles, martedì 26 novembre alla Union Chapel a Londra, giovedì 28 novembre a La Paloma a Barcellona, venerdì 29 novembre alla Sala Villanos a Madrid, domenica 8 dicembre al Kesselhaus a Berlino, martedì 10 dicembre al Bataclan a Parigi, mercoledì 11 dicembre alla Tollhaus a Karlsruhe, domenica 9 febbraio allo Studio Foce a Lugano e martedì 11 febbraio al Kaufleuten Zürich di Zurigo.
Le prevendite per i concerti in Italia sono disponibili  su Ticketone, sia per l’acquisto dei biglietti singoli sia per due speciali bundle composti dal biglietto e dal nuovo disco al link: https://www.ticketone.it/artist/vinicio-capossela/. Le prevendite per i concerti in Europa sono disponibili al link: https://linktr.ee/conciatiperlefeste_eutour .
SCHEDA ALBUM
In SCIUSTEN FESTE n.1965 ci sono due inni della tradizione anglosassone: in apertura, Abide with me, che diventa Sopporta con me: un invito-colloquio col Padreterno, un’ esortazione quasi confidenziale a scendere in strada, per sopportare insieme la difficoltà del cammino; e la dickensiana carola di Natale God rest you merry gentlemen mutata in Conforto e gioia, dove una melodia da severo testamento sostiene un testo che evidenzia la contraddizione insita nella celebrazione dello spirito salvifico della natività al tempo dei reticolati che cingono l’Europa.
E poi l’omaggio a Tom Waits con Charlie, cover di Christmas card from a hooker in Minneapolis: la lettera di Natale di una prostituta, che, in questa versione, dal Minnesota torna in famiglia a Scandiano.
Non potevano certo mancare i grandi protagonisti natalizi. In primis il portatore di doni Santa Claus, che in Santa Claus is coming to town (Santa Claus è arrivato in città), come un qualsiasi addetto alla logistica di Amazon, viene spinto al suicidio perché non riesce a consegnare in prime time gli oggetti dei desideri; e poi White Christmas rivisitata come Bianco Natale, rock ballad gridata al cielo per reclamare l’innocenza perduta della neve, un’invocazione al silenzio per guarire il dolore; e Campanelle (Jingle Bells), il più famoso jingle natalizio ripreso alla maniera di Lou Monte con i cori delle Sorelle Marinetti.
C’è spazio anche per il sogno disneyano di Louis Prima del “Libro della Giungla” I wanna be like you, che si trasforma in un competitivo Voglio essere come te.  Anzi, Come e più di te!
Il mondo dello swing italoamericano viene omaggiato anche in Agita, la hit del Nick Apollo Forte di Broadway Danny Rose di Woody Allen con le parole cambiate: qui è Aggita, riferendosi non più allo sbarco lunare ma alla lunga lista delle pietanze delle feste.
E poi Eh cumpari, ribattezzata Il friscaletto, altro classico dell’Italia del Sud anni ‘50, emigrata negli Stati Uniti e finita ne Il padrino, ripresa dai più svariati interpreti, da Dean Martin a Julius La Rosa a Renato Carosone, e che in questa versione presenta gli strumenti con tutti i nomi al femminile.
Per omaggiare anche il mondo degli italo germanofoni – al quale cinema, musica e letteratura poco hanno dedicato – ci sono due brani: il pezzo del ringraziamento universale, il Dankeschoen di Wayne Newton che qui diventa Grazieschoen; e la canzone che dà il titolo al disco: Sciusten feste n. 1965una specie di pezzo dei Pogues in un luna park bavarese in cui, come in una matrioska, ci si ritrovano dentro Rapunzel, la casa di biscotti di Hansel e Gretel, il meraviglioso Struwel Peter del dottor Hoffman.
E poi eins neun sechs fünf… I numeri 1-9-6-5 contati alla maniera di Giochi senza frontiere, la citazione della trish trash polka da Capodanno di Strauss e infine l’immortale verso di Stephan Remmler Alles hat ein Ende, nur die Wurst hat zwei! (tutto ha una fine ragazzi, solo il wurstel ne ha due).
Visto poi che è con la festa dei morti che iniziano le feste invernali, ecco in scaletta un Voodoo mambo osteopatico ed esorcizzante, da ballare nella notte delle zucche vuote.
E per concludere, il punto di vista di chi le feste non le sopporta proprio, il Grinch che è in ognuno di noi, con la sua avversione per coriandoli, socialità forzata e costrizione alla baldoria.
Il guastafeste, la cui contrita soddisfazione è rovinare la festa agli altri, rompere la inlusio del gioco, smascherare la convenzione della festa e mandarla in frantumi.
Un ruolo che però è anche necessario: la festa ha senso solo in quanto sospensione del tempo ordinario, ed è dunque necessario che qualcuno le ponga fine, in modo da poterla riavviare ciclicamente un’altra volta ancora.
In chiusura, la ghost track finale: una strenna portata in dono da un’ artista che non smette mai di stupire, a partire dalla sua generosità.
Tracklist SCIUSTEN FESTE N.1965
1. Sopporta con me (Abide with me)
2. Sciusten Feste n.1965
3. Voodoo Mambo
4. Bianco Natale (White Christmas)
5. Campanelle (Jingle Bells)
6.  Charlie (Christmas card from a hooker in Minneapolis)
7. Agita (Aggita)
8. Danza della Fata Confetto
9. Conforto e gioia (God rest you merry gentlemen)
10. Santa Claus is coming to town (Santa Claus è arrivato in città)
11. Voglio essere come te (I wanna be like you)
12. Come e più di te
13. Il friscaletto (Eh cumpari)
14. Dankeschoen (Grazieschoen)
15. Il guastafeste
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