La disfatta di Calitri.

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A Calitri trova sede la Comunità Montata Alta Irpinia, ente composto da 16 Comuni.
Il 21 ottobre u.s. sono stati eletti il nuovo Presidente e la nuova giunta, dopo le (indotte) dimissioni dalla carica di Marcello Arminio.
Come al solito, hanno marciato da padroni e a piè sicuro Lioni e Sant’Angelo, a discapito dell’Irpinia orientale e di Calitri in particolare, che ha subìto l’ennesimo smacco.
La mancata elezione a Presidente di Nino Campana, persona assolutamente stimabile, è indubbiamente figlia di due fattori: l’isolamento politico di Calitri, in quanto il nostro Sindaco non è stato capace di intrecciare le giuste relazioni sovracomunali, e l’aver confidato ciecamente (a torto) sull’appoggio di autoproclamatesi figure autorevoli regionali che si ergono a sedicenti nuovi feudatari dell’Irpinia.
Il sindaco Michele Di Maio, pur giocando in casa, è sembrato essere sempre più messo nell’angolo, come un pugile stanco aggrappato alle corde in attesa del gong.
Volendo allargare il campo della discussione politica, il progetto “Calitri Pulita” non solo ha visto dimettersi molti importanti assessori, ma sembra aver perso l’entusiasmo e la voglia preferendo, per citare aforismi di andreottiana memoria, “tirare a campare, piuttosto che tirare le cuoia”.
Sono lontani gli anni in cui si facevano grandi assemblee pubbliche e ci si confrontava con i cittadini sui problemi della comunità.
Il frutto di un’amministrazione ormai stanca si traduce nel silenzio politico riguardo al dimensionamento scolastico dell’istituto superiore Maffucci, che già da quest’anno è ridotto a omnicomprensivo perdendo l’autonomia dirigenziale.
Nel frattempo, Lioni e Sant’ Angelo dei Lombardi hanno conservato l’autonomia dei propri istituti, contrariamente a Calitri e Bisaccia che restano divisi perché i sindaci non si parlano.
Eppure le offerte formative del Maffucci rimangono tra le eccellenze del territorio, infatti Giulia Di Cairano, alunna del Maffucci, é stata nominata quest’anno Alfiere della Repubblica.
Ebbene, la sua scuola perde la presidenza e il sindaco resta incapace di dialogo con i sindaci vicini, come é rimasto in silenzio davanti all’umiliazione subìta da Nino Campana, come ha taciuto davanti alla non realizzata edizione dello Sponz fest 2024.
Il sindaco resta chiuso in se stesso come un centro storico pieno di erbacce, un borgo castello dagli accessi impossibili e fermi da decenni, una piazza ancora incompiuta, come un corso senza dehors e con minori servizi turistici.
Il principale progetto incompiuto di Calitri Pulita è un programma politico non realizzato.
Pertanto, per il bene comune si deve trovare il coraggio di ammettere che così non si va da nessuna parte e si dovrebbe cercare la forza di ricominciare a dialogare con i propri cittadini e con i sindaci vicini, oppure cedere il passo a chi ha voglia e forza di combattere e non vuole arrendersi all’inesorabile declino a cui è stato condannato.
Gruppo di Minoranza
Azione Civica Calitri
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