Anche ieri, in tutti i Comuni della Valle Ufita, sono proseguite le attività di prevenzione e contrasto alla criminalità volute dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Avellino.
In linea con le direttive impartite dal Prefetto di Avellino, Dott.ssa Rossana Riflesso, la Compagnia Carabinieri di Mirabella Eclano – attraverso il contemporaneo impiego di ben cinque equipaggi – ha coordinato mirati servizi che hanno interessato in modo particolare i comuni di Fontanarosa, Sturno e Frigento.
Proprio nel comune “della paglia e della pietra” i militari dell’Aliquota Radiomobile hanno scoperto una mini piantagione di canapa indiana, prodotta da un 63enne della zona, che aveva già mietuto e messo in essiccazione in un capanno a sua disposizione tre piante del particolare vegetale, del peso complessivo di oltre mezzo chilo. Durante la perquisizione l’uomo, già noto alle forze dell’ordine e nuovamente deferito alla competente Procura della Repubblica, è stato trovato in possesso di ulteriore sostanza stupefacente già “pronta all’uso”.
Stessa sorte è toccata a un 63enne di Grottaminarda, che proprio a Fontanarosa – durante uno dei numerosi posti di controllo eseguiti lungo le principali arterie stradali – è stato trovato alla guida con un tasso alcolemico al di sopra della soglia massima consentita dalla legge. Per l’incauto autista, dunque, è scattato anche l’immediato ritiro della patente di guida.
Nella tarda serata, inoltre, tre pattuglie sono confluite nella zona industriale a cavallo tra i comuni di Sturno e Frigento, dove erano state notate delle persone con volto travisato aggirarsi tra gli stabilimenti produttivi.
La serrata attività di ricerca, condotta congiuntamente dai Carabinieri delle Stazioni di Frigento, Fontanarosa e Sant’Angelo all’Esca, non solo ha permesso di evitare che fossero commesse azioni delittuose in quella zona, ma ha consentito anche di rinvenire una autovettura lasciata in sosta all’interno di un terreno agricolo, pronta alla fuga.
Il veicolo, al cui interno sono stati trovati vari attrezzi atti allo scasso, è stato posto in sequestro penale e sul quale, saranno eseguiti i necessari accertamenti tecnici, per risalire all’identità degli effettivi utilizzatori.
I soggetti deferiti sono persone sottoposte a indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.