Confesercenti, Marinelli: natalità imprese, Irpinia 81^ in Italia

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Confesercenti, Marinelli: natalità imprese, Irpinia 81^ in Italia

II 3° trimestre 2024 si chiude con qualche segnale positivo e molte criticità

“I dati di aperture e chiusure delle imprese in Irpinia nel III trimestre di quest’anno consegnano un quadro complicato, non senza qualche segnale cautamente positivo in alcuni settori produttivi, ma il tasso di crescita colloca il territorio sul fondo della graduatoria nazionale”. Ad affermarlo è Giuseppe Marinelli, presidente provinciale di Confesercenti Avellino.

“L’ultimo rapporto di Movimprese – prosegue il dirigente dell’associazione di categoria –, il servizio di analisi anagrafica di Unioncamere e InfoCamere, consegna un quadro in lenta evoluzione, con molte problematicità. I servizi professionali e il comparto dell’edilizia risultano in leggera crescita, anche se quest’ultimo ha potuto beneficiare dell’effetto del superbonus la cui spinta appare già in rallentamento, mentre il commercio e le attività di manifattura sono ferme e l’artigianato accusa difficoltà. Una tendenza, quella della provincia di Avellino, in linea con l’andamento nazionale, anche se con numeri diversi tra aree geografiche, e purtroppo senza il volano del turismo, che nel Paese ha ripreso quota.

Dalle statistiche emerge che le imprese registrate in Irpinia a fine settembre sono  42.826, delle quali 36.987 risultano attive, pari a circa il 7,3% delle imprese campane. Il 57,1% sono ditte individuali, il 29,9% società di capitale, il 9,8% società di persone e il 3,2% altre tipologie societarie.

Le apertura dell’ultimo trimestre disponibile sono 391 (a fronte delle 502 imprese iscritte nel II trimestre del 2024) e le cessazioni 333 (contro le 331 dei tre mesi precedenti), con un saldo positivo tra i due dati di 58 imprese, mentre tra aprile e giugno era di 171. La forbice dunque si restringe, con le nascite che tendono a diminuire dall’inizio dell’anno e le chiusure che restano più o meno stabili da aprile.

Va però segnalato che nei primi mesi di quest’anno c’è stata un’impennata di cessazioni di attività che hanno raggiunto a fine marzo quota 850, a fronte di 621 aperture nel corso del I trimestre, con un saldo negativo di 221 imprese”.

“Siamo quindi di fronte ad un andamento oscillante – conclude Marinelli – con risultati che comunque si collocano al di sotto della media degli ultimi dieci anni, come per l’intero sistema Italia. Il tasso di crescita relativo, che si misura sul numero complessivo delle imprese (attive, inattive o sospese) in provincia di Avellino però è dello 0,14% nel III trimestre 2024, la media campana invece è dello 0,31% (sostenuta dai dati di Napoli e Caserta) e quella nazionale dello 0,26%. L’Irpinia si colloca quindi all’81° posto tra le 105 province del Paese monitorate”.