Gerardo Rocchetta, consigliere comunale di Avellino, racconta di sua sorella vittima di stalking

In occasione della pedalata contro la violenza sulle donne

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Avellino, pedalata ciclistica contro la Violenza sulle donne!

#noallaviolenzasulledonne – questo lo slogan della manifestazione, un monito, un memento che oggi serve davvero.

Gerardo Rocchetta, consigliere comunale di Avellino, partecipando all’iniziativa, ci dichiara: “Io credo che ogni essere umano dovrebbe avere il coraggio di sedersi a un tavolo e scrivere una lettera a chi è violento nei confronti di donne e ragazze!

Ma, non sempre, gliene viene dato il tempo. Così, ho deciso di impostare io una lettera, per ricordare tutte le vittime di femminicidio e di stalking, un dramma che ogni giorno sulle reti nazionali e locali abbiamo modo di ascoltare – e quasi, vivere gli abusi e i tormenti di queste povere donne”.

Questa la lettera di Rocchetta: “Mio caro stalker, vi sono parole e comportamenti che possono uccidere, psichicamente, una persona o, almeno, ferirla in modo grave e spesso, irreversibile.

Nessuno vuole considerarsi una vittima e per questo tende a evitare di riconoscersi in pericolo, finendo per sottovalutare il rischio e aiutando così un molestatore.

Riconoscere di aver subito, di subire ancora violenza; ma soprattutto parlarne, sono i primi passi per superare la violenza. Per questa ragione abbiamo denunciato.

Se fossi abbastanza onesto con te stesso prima ancora prima che con lei, potresti spiegarmi cosa provi davanti a una ragazza sola?

Quando dico sola, intendo indipendente, una ragazza che non ti ha amato più perché il ragazzo che forse aveva al suo fianco non è stato capace di essere un uomo!

Mia sorella! Una Ragazza come tante, che viveva la sua vita con la dignità di chi rispetta il prossimo e persegue la propria libertà! E tu cos’hai fatto?

Sei diventato oltremodo insistente perché ricevi un inequivocabile NO?

I social sono stati i tuoi primi alleati. Guardavi il profilo della tua potenziale vittima, per studiarne gli spostamenti, le preferenze e le attività.

Come giustificherai, quando sarà il momento del giudizio il tuo inqualificabile atteggiamento?

Accuserai la tua fidanzatina dalle treccine d’oro di essere la causa dei tuoi problemi con le bionde?

Mia sorella si è sentita violata, come tu non puoi, neppure, immaginare! E voglio che tu lo sappia, fa male, fa rabbia, fa paura ma nonostante tutto ha avuto il coraggio di denunciare!”

Concludendo: “Questa lettera la dedico a mia sorella che prima ancora di avere il coraggio di denunciare, conservava dei segreti senza rivelarli a nessuno e che alla fine ce l’ha fatta!

Le Istituzioni ci sono, sono dalla vostra parte, denunciate!”