“Con i livelli di crescita economica e demografica che sta vivendo l’India, il suo mercato diventa strategico per l’Europa e per l’Italia e un imprenditore non può ignorare le prospettive che questo comporta. Fasce sempre crescenti della popolazione stanno aumentando il loro reddito e stanno cambiando le abitudini e gli stili dei loro consumi, aprendosi al cibo, alle manifatture, e ai prodotti di alta fascia del Made in Italy. Tuttavia, vendere in India è ancora complesso, soprattutto per quelle piccole e medie imprese che costituiscono la spina dorsale dell’economia italiana”.
Lo ha detto il presidente di Confimprenditori, Stefano Ruvolo, intervenendo al Forum Italo-Indiano promosso dall’Indian Chamber of Commerce.
“Altro ragionamento va fatto nel caso delle importazioni, dove i dazi in entrata nell’Unione Europea sono migliori, soprattutto per alcuni settori, come nel caso dell’abbigliamento, che gode del sistema delle preferenze generalizzate con dazi che in molti casi non superano il 10 per cento. Abbiamo quindi bisogno di rapporti che facilitino l’apertura di quei canali che sono necessari ad entrare nel mercato indiano. Su questi temi crediamo che il ruolo delle Camere di Commercio sia fondamentale, così come quello delle istituzioni. E proprio per questo stiamo lavorando con l’esponente della commissione Esteri della Camera, Naike Gruppioni, per facilitare questo interscambio fra due grandi Paesi come l’Italia e l’India. Perché siamo convinti che l’India possa e debba diventare un partner commerciale di primaria importanza per l’Europa e l’Italia”.
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