Dal Mondo – Valona – Monsignor Giovanni Peragine, Vescovo dell’Albania del Sud nominato Arcivescovo dell’Arcidiocesi di Scutari-Pult

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Monsignor Giovanni Peragine, Vescovo dell’Albania del Sud nominato Arcivescovo dell’Arcidiocesi di Scutari-Pult

Monsignor Giovanni Peragine, Vescovo dell’Albania del Sud che regge l’Apostolato dalla città di Valona da quasi sette anni è stato nominato Vescovo coadiutore dell’Arcidiocesi di Scutari-Pult. Nello specifico, Monsignor Giovanni è stato chiamato ad affiancare, momentaneamente, il Vescovo risiedente con il diritto di successione. Pertanto, Monsignor Angelo Massafra, attuale reggente dell’Arcidiocesi di Scutari, eletto il 25 Gennaio del 2005, ha già effettuato la rinuncia all’ufficio ed è stata accettata. Appena il Nunzio Apostolico avrà concluso le consultazioni per la nomina del nuovo Vescovo dell’Albania del Sud, Monsignor Giovanni succederà a Monsignor Massafra che ricordiamo è di origine Arbëreshë. Si evidenzia che, complessivamente, l’Albania presenta sei Diocesi di cui cinque sono presenti al Nord ed una sola al Sud, quella di Valona.

Dopo questa breve introduzione riportiamo di seguito l’intervista che Monsignor Giovanni Peragine ha rilasciato alla nostra testata.

Qual è stata la sua reazione dopo aver appreso della sua nomina a Vescovo coadiutore di Scutari-Pult?

“Sicuramente emozionante. Qualche giorno prima ho saputo della decisione, inaspettata, della Santa Sede che mi ha nominato Vescovo coadiutore di Scutari-Pult. Nomina inaspettata ma ben accetta. Inizialmente ho pensato che la scelta potesse ricadere su di un Monsignore albanese, notizia su cui avrei avuto piacere ugualmente come nell’apprendere di essere io stesso il designato. Con immenso piacere e devozione ringrazio, chi di dovere, per aver voluto dare questa opportunità alla mia persona”.

Il popolo ecclesiastico albanese, a seguito della sua nomina, come si è mostrato?

Posso solo dire che tutti, tra sacerdoti, fedeli e persone anche di altre religioni mi hanno manifestato il loro affetto dinanzi a tale nomina. Mi hanno dato il benvenuto in questa nuova veste. Apprezzo molto l’accoglienza e la stima che mi è stata manifestata per questa nuova esperienza a cui sono stato chiamato”.

Lei è in Albania stabilmente dal 1998, ma già presente dal 1996, come è stata la sua, quasi trentennale, missione in terra straniera dove sono presenti diverse culture e fedi religiose?

“Porterò la mia esperienza missionaria maturata nei venti anni trascorsi nel villaggio di Milot e quella vissuta nella amministrazione apostolica di Valona e del Sud Albania. Cercherò di trasmettere ciò che mi ha insegnato l’essere un Vescovo missionario: vivere la propria esperienza di fede nel contesto in cui si vive. In circa trent’anni in terra albanese, è proprio presso il villaggio di Milot, dove vige un contesto cattolico molto sentito ed ampio, ho esteso la mia idea di vivere la propria cattolicità e riuscire ad esprimerla al mondo circostante. E’ stato bello e interessante vivere questa esperienza; mentre a Valona e nel Sud dell’Albania, dove c’è una minoranza della cattolicità, posso affermare che è qui che ci si rivolge a tutti in quanto la nostra missione è portare la gioia, l’accogliere il messaggio di Gesù; qui si ha il desiderio e, sono tante le esperienze in tal senso, di conoscere Gesù e il Vangelo. Il popolo albanese del Sud è il più religioso di tutta l’Europa ha un gande desiderio di spiritualità e vive la propria religiosità in maniera forte, intensa. Una venerazione verso il Sacro ma laddove è ancora molto forte anche la superstizione. Una strana dicotomia che dà la possibilità di una forte crescita a tutti noi”.

Il suo programma pastorale che, dura da quasi sette anni, ha visto un Vescovo missionario. Cosa si aspetta dal suo successore?

In questi quasi sette anni nella città di Valona e del Sud Albania ho avviato un programma pastorale che pensavo di portare avanti e che auspico possa essere preso in considerazione da chi mi succederà, se lo vorrà. Durante la mia permanenza in loco ho battezzato almeno 200 adulti che si sono convertiti al Cattolicesimo. La mia missione è stata e sarà quella di un Vescovo missionario che mette al centro di ogni cosa l’interesse della comunità tutta. Si è sempre aperti ad accogliere chiunque desideri un confronto, una proposta, semplicemente, essere ascoltato. Si cerca di educare il popolo albanese verso una spiritualità ben definita che non si esprime solo attraverso il culto ma anche tramite il fare”.

Monsignore Giovanni ci ha, inoltre, raccontato che nel Santuario di Sant’Antonio, località nei pressi di Milot, si può ben intendere la spiritualità del popolo albanese. Qui la devozione che i fedeli manifestano verso questo luogo sacro è molto forte. In questa località del Nord Albania si può dire che si tocca con mano la religiosità, insita nel popolo albanese.

Quali saranno i programmi futuri?

“La diocesi di Scutari, culla della cattolicità albanese ha un’impronta spirituale ricca e radicata. Sento maggiormente il peso della responsabilità che dovrò affrontare. Scutari presenta una comunità religiosa più ampia (almeno 50 clerici mentre nella città di Valona sono solo 13 ndr). Ci saranno, sicuramente, delle sfide nuove da affrontare. Bisogna tener presente che il 60% dell’intero territorio, da Valona a tutto il Sud, non ha cattolici storici, come da tradizione tipica del Nord. I battezzati dell’area Sud sono dei cattolici giovani che si sono accostati alla fede cattolica da circa 20/25 anni di attività missionaria. Il mio desiderio è teso ad intrecciare la tradizione dei cattolici storici, del Nord Albania, che hanno una struttura salda e antica con i giovani battezzati del Sud che portano un entusiasmo vivido. Sarebbe davvero importante riuscire ad amalgamare le due esperienze che, fuse fra loro, possono dare vita ad una formula salda e innovativa: tradizione salda e antica del Nord che grazie alla sua ricchezza spirituale è in grado di dare una forte impronta legata alla tradizione con una commistione di entusiasmo”.

Chi è Monsignor Giovanni

Monsignor Giovanni Peragine, nato ad Altamura, 59 anni fa, padre Barnabita, finora amministratore apostolico dell’Albania Meridionale, sono ben 27 anni che vive in Albania. Ha iniziato la sua attività di missionario nel villaggio di Milot, Nord Albania, presso la parrocchia di San Nicola (noto per il caratteristico mercato domenicale). Monsignor Giovanni Peragine è entrato nella Scuola Apostolica dei padri Barnabiti nel 1976. Il 15 giugno 2017 è stato nominato Vescovo titolare di Fenice e amministratore apostolico dell’Albania Meridionale. Monsignor Peragine ha avuto un passato fiorentino: dopo l’ordinazione sacerdotale, è stato vicario parrocchiale e responsabile delle attività giovanili della parrocchia Divina Provvidenza alle Cure e insegnante di religione del vicino Collegio Alla Querce, gestito dai Padri Barnabiti fino alla chiusura. Nel 1998 è stato missionario in Albania, dove ha esercitato il ministero nella parrocchia San Nicola di Milot e come responsabile della formazione nel Seminario della sua Congregazione.

La scorsa Primavera, durante la celebrazione della Santa Messa, presso la chiesa cattolica della città di Valona, San Luigi Gonzaga, è stato ospite, l’Arcivescovo di Agrigento, Monsignor Alessandro Damiano. L’arcidiocesi siciliana ha proposto delle attività di evangelizzazione, umanitarie sin dal 2017, 2018 e 2022 con la capitale albanese e con le città di Bilisht e Korça. Attendiamo con entusiasmo la nomina del successore di Monsignor Peragine a Vescovo dell’Albania del Sud.