Quanto sta accadendo nel resto del mondo ci lascia sgomenti e senza alcuna speranza di attesa.
Israele ha dato un ultimatum ad Hamas con una durata minima di 7 giorni, minacciando l’ingresso a Rafah, il confine tra Gaza ed Egitto.
Il segretario generale dell’ONU, preoccupato per questa situazione, ha espresso le seguenti parole: “Per il bene della popolazione di Gaza, degli ostaggi e delle loro famiglie, per la regione e per il mondo intero, incoraggio con forza la leadership di Israele e di Hamas a raggiungere un accordo; altrimenti, la situazione potrebbe aggravarsi in modo esponenziale.”
Secondo quanto riportato, si sta discutendo il rilascio di 133 ostaggi, inclusi anziani, donne e bambini, in cambio di una cessazione delle ostilità e di un graduale ritiro delle truppe israeliane da Gaza.
Uno sviluppo sconvolgente è lo scontro tra Turchia e Israele, con Ankara che ha deciso di interrompere completamente gli scambi con lo Stato ebraico.
Il presidente turco Erdogan non sta passivamente osservando, ritenendo questa l’unica strada per costringere Israele a firmare una tregua, e ha accusato Netanyahu di mancare di coscienza.
Va notato che Erdogan sta adottando queste mosse strategiche per danneggiare i Palestinesi anziché aiutarli.
Come si suol dire, il cattivo gioco fa da padrone, e l’unica opzione sembra essere “salvi chi può”.