CALITRI, DONATO FRASCA LASCIA “L’ABBRACCIO”: “MA RESTO ALL’OPPOSIZIONE”

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Intervista all’avvocato Donato Frasca che, nella riunione di sabato scorso 24 febbraio, ha comunicato ufficialmente la sua uscita al gruppo “L’Abbraccio”.
Avvocato, quali sono state le cause di questa rottura?
Più che di una rottura, parlerei di una separazione consensuale frutto di una discussione interna che va avanti da tempo.
Non sono decisioni che si prendono a cuor leggero.
Nel corso dell’ultimo anno c’è stato un civile ma acceso dibattito sulla linea e sui metodi da seguire nell’azione di minoranza e sono emerse posizioni completamente divergenti, con alcuni del gruppo, che in realtà già sussistevano dall’inizio del mandato, ma con l’usura del tempo sono divenute inconciliabili.
In ogni caso, la stima, l’affetto ed i rapporti personali con quelli che fino a ieri sono stati i miei compagni di viaggio rimangono invariati, almeno per quanto mi riguarda.
Sia più chiaro.
Diciamo che il “tiro al piccione” non è mai rientrato nel mio modo di fare.
Con certi atteggiamenti non si va da nessuna parte; Calitri, soprattutto in questo momento storico, non necessita di scontri, bensì di unità di intenti.
Se si attacca sempre, indiscriminatamente su tutti gli argomenti e su tutte le azioni, inevitabilmente si perde la credibilità.
In questo paese ci si è ridotti a non voler prendere nemmeno un caffè con l’avversario politico, perché considerato addirittura un “nemico”.
Occorre più dialogo, che rappresenta il sale della politica, l’apoteosi della democrazia.
Resterà all’opposizione?
Assolutamente sì!
Non bisogna confondere la propensione al confronto civile con la collusione o peggio con la connivenza.
Io contesto e continuerò a contestare e contrastare pervicacemente questa maggioranza, perché insiste imperterrita ad operare senza una programmazione, vivendo alla giornata, senza una visione futura e isolandosi scelleratamente da tutto e da tutti.
D’altronde, basta guardarsi intorno, gli altri paesi vanno avanti, Calitri è rimasta molto indietro.
E questa credo sia una realtà inconfutabile: basti pensare alle occasioni perse, ai bandi ai quali non si è partecipato o dai quali si è stati esclusi perché si sono perpetrati gli stessi errori; siamo fuori da un circuito turistico ben strutturato; ci si è ridotti a dover invidiare la crescita evidente dei paesi limitrofi; manca una effettiva concezione di “comunità”, intesa come interazione e fattiva collaborazione con i Comuni del circondario indispensabile per la crescita economica e culturale di tutti, si è fermi al proprio orticello, ad un insensato campanilismo che non giova a nessuno; non da ultimo, nulla è stato fatto per attrarre investimenti e creare nuovi posti di lavoro o quantomeno predisporre le giuste condizioni affinché si possa rimanere o tornare a Calitri, si continuano a frapporre steccati ideologici a potenziali investitori, anche nel campo delle energie rinnovabili.
Ma qui il discorso è alquanto complesso e va affrontato apertamente nelle opportune sedi.
Quindi, come intende agire pur rimanendo consigliere di minoranza?
Sarò ligio nell’espletare la funzione di controllo che compete alla minoranza, ma al contempo è necessario focalizzarsi di più sulle proposte.
Non che “L’Abbraccio” non l’abbia fatto, anzi.
Più volte sono state presentate mozioni, è stata indicata all’amministrazione quella che poteva essere la strada giusta per ottenere finanziamenti; non so, mi vengono in mente il progetto “Sirene”, la mozione sulla Calitri/Andretta, la proposta di ampliamento degli spazi della scuola dell’infanzia, le tantissime proposte presentate in periodo di COVID.
Tuttavia, bisogna fare una sana autocritica e riconoscere che evidentemente degli errori sono stati commessi se tutto ciò che è stato fatto non ha trovato alcun riscontro favorevole da parte della comunità.
A mio parere, probabilmente si è sbagliato nell’approccio e nella tempistica.
Sono convinto che su alcune tematiche cruciali, se affrontate nei tempi e con i modi giusti, si possa arrivare ad una convergenza.
Come accaduto, ad esempio, per l’istituzione del Garante della persona con disabilità il cui​iter è giunto ormai a compimento; una mia personale proposta, avallata altresì dal gruppo “L’Abbraccio” – che ringrazio anche in questa sede – la quale ha trovato l’immediato favore della maggioranza e che in due/tre mesi si è tradotta in realtà.
Ebbene, il mio auspicio è che la maggioranza stessa non rimanga sorda difronte a questioni di fondamentale importanza per il presente ed il futuro del nostro paese, quali: la modernizzazione dei servizi di raccolta rifiuti, la progettazione della politica energetica, la sicurezza civica (che purtroppo è messa a dura prova dal moltiplicarsi dei furti nelle abitazioni private e negli esercizi commerciali), il potenziamento della proposta turistica, la connessione fra aziende agricole ed Istituto Agrario, la ricostruzione di una rete di alleanze territoriali con le comunità circostanti, il completamento urgente della strada Calitri/Andretta, ecc.
Su questi temi, a mio avviso, urge intavolare una civile discussione con l’amministrazione, formalizzando proposte concrete, ben articolate e che possano trovare copertura nel bilancio comunale.
Ecco, questo è ciò che intendo fare.
Ho la fortuna di poter parlare e confrontarmi con tantissime persone, e sono assolutamente persuaso del fatto che molte di loro si ritrovino in questa metodica attiva.
Staremo a vedere…
Dica la verità, sta preparando il terreno per le prossime elezioni amministrative.
Per adesso, sono concentrato nel portare a termine nel migliore dei modi il mandato affidatomi da tanti concittadini.
Ho imparato, sulla mia pelle e da errori commessi in passato, che in politica non ci si propone, ma si viene proposti.
Tutti noi che abbiamo deciso di vivere a Calitri (nel mio caso, di rientrare), se richiesto, credo che abbiamo il dovere civico di metterci a disposizione della comunità, a prescindere da una ipotetica candidatura e, nel caso, senza pretendere ruoli di vertice.
Per farla breve, qualora dovessero ricrearsi le condizioni e qualcuno dovesse ritenere idonea la mia figura, farò esattamente ciò che ho fatto alla scorsa tornata elettorale: sarò disponibile a tutto, anche a supportare una compagine dall’esterno, senza necessariamente candidarmi.
Anche qui, staremo a vedere…
Grazie avvocato.
Grazie a lei.
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