Questa mattina, a TgNewsTv, abbiamo avuto il piacere di intervistare il rappresentante politico più conosciuto della provincia di Avellino; l’Onorevole Gianfranco Rotondi , il quale ha risposto ad alcune nostre domande.
– Avellino, cosa rappresenta per lei questa città?
Guido Piovene ne descriveva la bellezza borghese in tempi lontani. Il terremoto ha stravolto quei lineamenti, ma non la vivacità culturale e politica, almeno fino ad un certo momento.
– Avellino, come trova la città dai suoi inizi in politica ad oggi?
Sono entrato in politica a 19 anni, nel 1979, un anno prima del terremoto. Non si può immaginare la centralità che aveva allora la città: le fortune calcistiche, la leadership politica. Erano gli anni in cui a Roma si diceva che Napoli si chiamava Avellino marittima. Il terremoto sembrava schiudere l’opportunità di un salto di qualità. È andata assai diversamente. Oggi la città gestisce il suo declino, l’esodo dei giovani, e anche quelll degli anziani, reclutati come nonni sitter quando i figli crescono e hanno bisogno di aiuto nelle città in cui si sono trasferiti.
– Avellino, il centro destra ha già un nome ed una squadra per le prossime amministrative?
Il centrodestra ad Avellino non va al ballottaggio da molti anni. Ha perso anche le elezioni politiche in città. Deve ripartire, cogliere l’occasione del voto per selezionare nuovi carismi. Poi c’è il fattore fortuna, e possono accadere cose bellissime.
– “Democrazia Cristiana con Rotondi”, quali sono le aspirazioni di questo nuovo partito e che legame ha con la storica DC?
Giuridicamente il nome viene propria dalla Dc storica. Perciò i tribunali ci danno sempre ragione. Politicamente invece é un partito nuovo, dentro gli scenari di oggi: scommette sulla continuità tra Dc e centrodestra , e sulla capacità di Giorgia Meloni di rappresentare tutte le anime di questo universo politico e culturale.
– Giorgia Meloni, un anno di Governo, è soddisfatto e come giudica l’operato del Presidente del Consiglio?
Al presidente del consiglio do un voto pienamente positivo, penso che sia all’altezza della scommessa che abbiamo fatto su di lei.
– Qual è il suo ricordo del Presidente Berlusconi?
Era una persona di famiglia, e un punto di riferimento anzitutto umano. Mi manca molto, adesso più che sei mesi fa: allora per certi aspetti provai sollievo nel sentirlo libero da sofferenze che lo avevano stremato.
– I giovani e la politica; vede una partecipazione della nuova generazione?
Sì. Più che ai miei tempi: mitizziamo la prima repubblica ma all’epoca la partecipazione era qualificata ma elitaria. Oggi vedo più interesse per la politica anche nei giovani. E’ostruito semmai il canale della partecipazione, per i difetti dei partiti.
Ringraziamo l’Onorevole Gianfranco Rotondi