La bella Irpinia con i suoi tanti paesi, Tancredi Di Cecilia loda la sua Sturno. Paese dall’ordine e pulizia maniacale, con le sue tante strutture sportive, il castagneto, l’imponente edificio scolastico sito in Piazza Michele Aufiero,il Palazzo Baronale, la Cappella tanto cara agli sturnesi. Ogni paese in provincia con le sue peculiarità e bellezze, Tancredi Di Cecilia tesse le lodi lodi della sua Sturno.
OMAGGIO A STURNO.
Per niente al mondo io rinuncerei
a pedalare sulla provinciale,
immerso dentro al verde dei castagni,
tra le ginestre, quasi sempre in fiore.
Mi sembra di vogare sotto i ponti
“In gondoètta”, dentro al Canal Grande
e, quando passo avanti a “La Cappella”,
il petto si rigonfia di bellezza.
Mi trovo all’improvviso nella piazza,
tra gli ori ed i mosaici di San Marco,
tra i Mori, le campane e il campanile,
tra il verde che diventa una laguna.
Le case, le casette, gli orticelli,
le fabbriche, stagliate a fondo valle,
le strade, inerpicate in Baronia,
son come scie di barche e battellini.
Continuo ad avanzare in bicicletta,
tuffato, tra i castagni penzoloni,
intenti a fraseggiare tra di loro ,
e a costruir mosaici di sole.
Così m’appare Napoli o Sorrento,
e quel che di più bello esiste in Terra:
ma, siamo a Sturno, bella di natura,
e, per vederla,… non si paga niente.