Martedì 12 settembre, Ariano Irpino (AV), la Casa Circondariale ha accolto l’associazione “Nessuno tocchi Caino” per la visita al carcere (ore 10:00) e la proiezione di “Spes contra spem – Liberi dentro” (ore 15:00) di Ambrogio Crespi.
L’associazione “Nessuno tocchi Caino” sostenuta da altri enti come l’Unione Camere Penali Italiane – Osservatorio Nazionale Carcere, il Movimento Forense ed il Garante campano per i diritti dei detenuti, porta avanti un progetto dall’ampia veduta ovvero quella di visitare i carcerati e le strutture che li ospitano.
Per la Campania, oltre ad Ariano Irpino, saranno visitate le strutture carcerarie di Lauro, Arienzo, Avellino, Santa Maria Capua Vetere, Benevento, Sant’Angelo dei Lombardi, Airola e Salerno. Proseguendo l’iniziativa: “Il viaggio della speranza: visitare i carcerati”.
Stamane ad Ariano Irpino a fare gli onori di casa è stata Maria Rosaria Casaburo, Direttore della Casa Circondariale. Ad intervenire lungo l’arco della giornata e delle iniziative sono stati: On. Rita Bernardini, Presidente di Nessuno tocchi Caino; Riccardo Polidoro, Co-responsabile Osservatorio Carcere UCPI. Samuele Ciambriello, Garante Detenuti della Campania; Simona Barbone, Presidente Camera Penale di Benevento; Quirino Iorio, Presidente Camera Penale Irpina; Sergio D’Elia, Segretario di Nessuno tocchi Caino; Alessandro Gargiulo, Coordinatore Nazionale Dipartimento Carceri Movimento Forense; Vincenzo Improta, Consiglio Direttivo di Nessuno tocchi Caino. Giovanna Perna, Componente Osservatorio Carcere UCPI; Lidia Caso, Consigliere Ordine Avvocati Benevento; Elena Ferrara, Presidente Movimento Forense Avellino; Elisabetta Zamparutti, Tesoriera di Nessuno tocchi Caino.
I portavoce dell’associazione “Nessuno tocchi Caino” dichiarano che: “Il Docu-film, realizzato nel 2015 nella Casa di Reclusione di Opera. si compone di immagini e interviste con condannati all’ergastolo e con dirigenti e operatori dell’amministrazione penitenziaria.
Il Docu-film, è stato già proiettato in numerose carceri, tra cui Milano Opera, Roma Rebibbia, Parma, Voghera, Napoli Secondigliano, Vibo Valentia.
Dopo la proiezione, si svolgerà un ampio dibattito sui contenuti del film con la partecipazione di dirigenti e iscritti a Nessuno tocchi Caino, Operatori del diritto, Avvocati e Magistrati, e rappresentanti istituzionali.
L’evento mira a fornire gli approfondimenti indispensabili sulle condizioni detentive sussistenti presso le nostre strutture penitenziarie e a sensibilizzare operatori del diritto e società civile sull’attuazione dei principi costituzionali che sovrintendono l’esecuzione della pena e la sua funzione rieducativa. Oltre che sul tema scottante dell’ergastolo ostativo”.
Giovanna Perna, Responsabile Osservatorio Carcere UCPI per la Campania, sostiene che: “Ariano Irpino è una realtà da noi conosciuta molto bene, è un momento difficile per gli istituti penitenziari in toto a causa del basso numero di guardie carceriere presenti; abbiamo bisogno di riforme strutturali che vadano a rivoluzione quello che è il sistema dell’ordinamento penitenziario, che ricorda gli anni del 75′ e quindi anni troppo addietro.
L’obiettivo dell’Osservatorio è quello di osservare le criticità e raccogliere i risultati della direzione e della rieducazione dei detenuti. Abbiamo una relazione delle criticità riscontrate, pronta, che presenteremo nel congresso a Firenze, ad ottobre, dell’Unione delle Camere Penali, tramite le visite attuate lungo l’anno.
Abbiamo una carenza di psichiatri e figure analoghe che vadano ad intervenire, non all’occorrenza, ma un’attività di prevenzione costante; il carcere non è una struttura aliena al mondo circostante ma una costola della società”.
L’Onorevole Rita Bernardini, Presidente di Nessuno tocchi Caino, asserisce che: ” “Il viaggio della speranza: visitare i carcerati” è un viaggio che facciamo in molti istituti penitenziari d’Italia, autorizzati dall’amministrazione penitenziaria per verificare le condizioni di detenzione.
Il problema rilevato è che le condizioni di detenzione sono spesso fuori dalla norma, non solo per il sovraffollamento, ma anche per la vita che si conduce all’interno del carcere. Noi facciamo una radiografia della situazione, cercando di dare una mano per trovare una soluzione ai problemi più urgenti come la salute e lo stabilire un contatto con la famiglia, sino a problemi molto più seri come la concreta possibilità di accesso alle misure alternative per persone vicine al fine pena ed altri che hanno da scontare soltanto pochi mesi all’interno di queste strutture.
Fine del docufilm di oggi è quello di informare e sensibilizzare quante più persone possibile sulla differenza che corre tra ergastolo ed ergastolo ostativo e la situazioni delle carceri italiane”.
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