Gesualdo-Venosa e Carlo Gesualdo, la poesia dedicata al madrigalista di Rosa Pugliese
Gesuado-Venosa, luoghi abbinati dalla presenza del Principe dei Musici Carlo Gesualdo. Pubblichiamo la poesia di Rosa Pugliese che vive proprio a Venosa e con la quale ha partecipato al Concorso di Poesia e Racconti Carlo Gesualdo la cui quarta edizione si è tenuta a Gesualdo presso Palazzo Pisapia lo scorso 24 giugno.
Gesualdo, dell’eterna colpa
Vi ritrovaste voi,
nell’afflato clandestino,
perdendovi fra le gelide mura,
perdendo me, a ogni ora nel destino;
non vi è salvezza nelle carni straziate,
Maria, sulle mani una volta aggraziate,
le mie abitate dalla purpurea macchia.
Tuo il sangue che nessun’acqua cancella.
Impietrito, dalla crudele sorte,
inseguendo una fiamma nella notte
forse, amai la donna più della vendetta.
Rimasi, musico di fama, nel buio ultimo
dei miei madrigali, fino alla morte mia.
Ti scrivo, a chiederti della vita riscatto,
disvelamento di tenerezza amor mio.
Delle copiose voci che mi cantano
vorrei per me serbarne una,
quella del perdono: ma solo resto,
dei miei fedeli cani, in compagnia,
nell’antro malinconico dell’uomo
in balia dell’eterna colpa da espiare
arpeggiata sulle melodie dell’anima mia.