Il prof. Antonio D'Antuono mancato in Ariano Irpino
Il prof. Antonio D’Antuono non è più tra noi.
Gli uomini di cultura del Tricolle e non solo, gli amici, tanta gente comune partecipano al dolore che ha colpito la famiglia D’Antuono.
Dopo tanta sofferenza è tornato alla casa del Padre. Non sono questi né il momento né la sede per illustrare in modo sistematico il suo impegno, volto alla valorizzazione degli uomini illustri che hanno onorato con la loro attività la città di Ariano. Non possiamo esimerci, però, dal darne una rapida presentazione, non senza aver sottolineato le sue straordinarie qualità umane.
Persona colta, umile, amica degli amici, sempre disponibile a dare il suo contributo per le tante iniziative culturali che si mettevano in campo sul Tricolle e oltre. Oltre naturalmente al suo impegno professionale di docente di storia e filosofia presso il liceo Parzanese di Ariano, dove ha goduto della stima profonda dei colleghi e dell’affetto di studenti e famiglie. Solo alcuni cenni ad alcuni personaggi della storia locale riproposti all’attenzione ed alla considerazione non solo dei concittadini ma degli uomini di cultura tout-court, per farne materia di riconsiderazione di più ampio respiro.
E’ stato un profondo cultore della gloria poetica cittadina, Pietro Paolo Parzanese, di cui ha recuperato molti contributi critici che Parzanese aveva affidato alle numerose riviste che si stampavano a Napoli, Il Lucifero, Omnibus, Poliorama Pittoresco. Numerosi i contributi volti alla riscoperta e valorizzazione di Parzanese, tra cui ricordiamo l’ampia ricostruzione delle traduzioni parzanesiane che costituisce una sezione molto corposa dell’opera Risorgimento e Mezzogiorno romantico, volume realizzato all’interno delle celebrazioni per il bicentenario della nascita del poeta, a cura della diocesi di Ariano Irpino- Lacedonia.
Un’altra grande figura di concittadino su cui si è esercitata la ricerca attenta e scrupolosa di Antonio è il poeta rinascimentale Girolamo Angeriano. Il poeta scrive i suoi carmi in latino ed è stato oggetto di studio a livello internazionale. D’Antuono ne ha curato una guida documentaria molto ricca e aggiornata. Insieme al compianto prof. Scapati ha curato un’edizione dell’opera di Angeriano, Opere: il prof. Scapati si era occupato della traduzione in italiano, e il prof. D’Antuono ne aveva trattato la ricostruzione critico-storica.
Altro personaggio di spessore, non sempre considerato, e di cui Antonio ha contribuito a rinverdirne la memoria e gli studi è il prof. Aurelio Covotti, già professore all’Università di Napoli di Storia della filosofia greca. Non si ferma qui l’impegno culturale di Antonio, ed altre opere di genere narrativo/antropologico ci ha lasciato.
Oggi, purtroppo, s’interrompono la frequentazione, il dialogo, gli approfondimenti a cui era piacevole abbandonarsi quando ci si vedeva. Non posso trascurare di ricordare il contributo che, nonostante le difficoltà legate ai malanni che lo hanno afflitto negli ultimi anni, ha con competenza e generosità offerto al Premio Letterario “Girolamo Angeriano – Città di Ariano Irpino”. Saremo d’ora in poi tutti un po’ più soli. Le più sentite condoglianze alla famiglia. Personalmente, oltre all’uomo di cultura, piango la perdita di un caro amico. Caro Antonio, un caro abbraccio: vale!