E’ stato pubblicato su VICATIM Anno VII. Numero 1. Giugno 2023, DELTA 3 Edizioni – ISBN979-12-5514-126-6 il mio lavoro dal titolo: CARLO GESUALDO i segni dell’uomo, i segni dei tempi, i segni del cielo
Lo studio descrive sinteticamente la vita del Principe dei musici, le sue opere musicali e architettoniche in coincidenza con i segni del cielo. È proprio studiando il cielo dei giorni cruciali della vita di Carlo Gesualdo l’autore scopre delle novità assolute. Infatti mettendo in relazione il modo di computare il tempo a quell’epoca e l’ora precisa del tramonto, grazie alla sua passione per l’astronomia, dimostra che il duplice assassinio è avvenuto il 15 ottobre 1590, secondo il modo di computare il tempo oggi, che rispetta la Conferenza internazionale dei meridiani di Washington dell’ottobre 1884; confuta la frase “Nella notte fra il 16 e il 17 ottobre” utilizzata fino ad oggi dai vari autori nel raccontare i fatti del duplice assassinio; dimostra che la data di morte di Geronima Borromeo è avvenuta il 26/7/1573; concorda con altri autori che il luogo di sepoltura di Carlo Gesualdo è la Chiesa di Santa Maria delle Grazie di Gesualdo e che la salma è estremamente probabile che non sia stata traslata in altro luogo; mette in discussione la data di morte del Principe dei musici e la fissa al 7 settembre 1613. A quel tempo la data cambiava al tramonto, in modo semplice: quando finiva la luce del giorno finiva anche la data e scattava la successiva. Quindi la sera e la notte appartenevano completamente ad una sola data. È con la Convenzione di Washington del 1884 che la data cambia alla mezzanotte e solo da allora si può dire: “Nella notte fra una data X e la successiva X +1”. Inoltre l’articolo descrive le peripezie dell’armatura di Carlo Gesualdo e alcune particolarità originali ed uniche quali, per esempio, lo stemma di Casa Gesualdo con Leone rampante e nove gigli intorno. Sappiamo tutti che lo stemma di Casa Gesualdo è Leone rampante con cinque gigli intorno. Infine l’articolo fissa la volontà della Proloco di intitolare il teatro di Avellino a Carlo Gesualdo pubblicando il protocollo di richiesta e concorda con il dubbio di alcuni studiosi che la salma del Principe non è stata mai rimossa dalla Chiesa di Santa Maria delle Grazie in Gesualdo.
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Michele Zarrella