SILVIO BERLUSCONI: EI FU! Di Nicola Prebenna

   Ha fatto in un baleno il giro del mondo la notizia della morte di Silvio Berlusconi. Nel bene e nel male ha rappresentato e incarnato una fase della storia del paese molto significativa. Pur consapevoli della grande differenza tra l’imperatore Napoleone e il personaggio Berlusconi, diversi giudizi del Manzoni su Napoleone possono anche riferirsi a Berlusconi. Ma questo esula un poco da un giudizio più immediato e rapido su un protagonista di valore di un trentennio di vita politica del paese.
   Amato e odiato con molta intensità da sostenitori e avversari, che spesso hanno assunto per propria scelta il ruolo di nemici, identificando in lui l’artefice di tutti i mali da cui il paese era afflitto. Vergin di servo encomio e di codardo oltraggio. E’ questo l’atteggiamento con cui mi dispongo a illustrarne la figura.
   Berlusconi nasce come imprenditore e realizza i complessi edilizi noti come Milano 2, Milano 3, dando prova di grandi doti manageriali. Interviene nel mondo dello sport e con il suo Milan consegue risultati di straordinario livello. Ed è sul piano politico che Berlusconi segna il destino degli ultimi trent’anni. Potremmo definirlo come il federatore di traguardi possibili. Oltre ad avere con Forza Italia recuperato sostenitori e tradizioni sia dell’esperienza democristiana che socialista, un traguardo straordinario fu recuperare ad una prospettiva nazionale la Lega. Questa da una pulsione secessionista e antiunitaria fu dal regista Berlusconi recuperata ad un impegno nazionale. E l’esperienza governativa della Lega ha fatto emergere figure di ottimo livello, tra cui ci piace ricordare Roberto Maroni.
   Altro risultato di grande significato fu la creazione del PDL, Popolo della Libertà. Con questa formazione Berlusconi, anche in seguito al congresso di Fiuggi, sdoganò Alleanza Nazionale dalla gabbia in cui era rinchiusa, per via dei legami non recisi con il vecchio armamentario ideologico postfascista. Ha promosso e creato il presupposto perché il bipolarismo divenisse un sistema abbastanza stabile, capace di determinare maggioranze certe e stabili. Se oggi il paese conosce una stagione politica positiva non poco è merito della tenacia e della lungimiranza di Silvio Berlusconi.
   Certo, nei suoi confronti si sono accanite critiche, vendette, anche di tipo giudiziario, ma eventuali debolezze umane non inficiano il quadro positivo del contributo che Silvio Berlusconi ha dato al paese. Credo che nemmeno gli avversari più irriducibili non ne potranno non riconoscere l’attaccamento al paese ed al suo benessere. E’ stato certamente uno dei protagonisti di primo piano della seconda repubblica e per gli ultimi trent’anni di vita del paese non si può prescindere dal prendere in conto quel che, nel bene e nel male, Berlusconi ha rappresentato.
    Potrà non essere amato da molti, ma il suo ruolo decisivo nel creare una società moderna, liberale, difensore dei diritti, promotrice di garanzie di libertà e di progresso economico, non potrà non essere riconosciuto anche dai suoi avversari. Di lui si continuerà a discutere, a ragionare, a proporne giudizi storici più avveduti e forse più obiettivi e sereni, ma non si potrà non ricordarne il ruolo significativo svolto nell’interesse del paese. E’ il momento in cui tutto il paese deve stringersi intorno alla famiglia Berlusconi e ricordare, commosso, la perdita di un autorevole protagonista del nostro tempo, in Italia e nel mondo.