Il Progetto Policoro è un’iniziativa organica della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) che tenta di dare una risposta concreta al problema della disoccupazione in Italia. Prende il nome da Policoro, località in provincia di Matera, in quanto lì si svolse il primo incontro giovedì 14 dicembre 1995, voluto da don Mario Operti.
Attraverso questo progetto, si vuole affrontare il problema della disoccupazione giovanile, attivando iniziative di formazione a una nuova cultura del lavoro, promuovendo e sostenendo l’imprenditorialità giovanile in un’ottica di sussidiarietà, solidarietà e legalità, secondo i principi della Dottrina Sociale della Chiesa.
Un ruolo fondamentale è svolto dall’Ufficio Nazionale per i problemi sociali e il lavoro (Psl), istituito dal Consiglio Episcopale Permanente nella sessione del 22-24 aprile 1975. Nel 1992, all’ambito del “lavoro” si sono aggiunti i settori “economia” e “politica”. Nel 2000, in seguito all’accorpamento della Commissione Ecclesiale giustizia e pace nella Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, l’Ufficio si è arricchito degli ambiti “giustizia e pace” e “custodia del creato”. Attraverso la propria Consulta assicura il collegamento con le regioni ecclesiastiche, le diocesi e altri soggetti ecclesiali di rilievo nazionale e usufruisce di una qualificata consulenza.
Inoltre, è presente il Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile, che si occupa di coordinare la partecipazione dei giovani italiani ai grandi eventi, nazionali e mondiali (ad esempio. la Giornata Mondiale della Gioventù) e di organizzare iniziative di supporto a quanti si occupano dell’educazione dei giovani. Esso provvede all’elaborazione di testi e sussidi per sostenere le azioni di Pastorale Giovanile su tutto il territorio Nazionale. Nel contesto delle finalità della Conferenza Episcopale Italiana, il Servizio offre alle Chiese particolari, alle istituzioni e alle aggregazioni che operano nella Pastorale Giovanile un contributo per lo studio, la proposta, l’animazione ed il coordinamento delle attività rivolte ai giovani. Sostiene e accompagna con molta cura il coordinamento dei propri referenti regionali e diocesani per la loro azione Pastorale verso i Giovani, perché diventino sempre più Testimoni del Signore, capaci di ascoltare e camminare nella Chiesa con le nuove Generazioni.
Un’altra funzione fondamentale è svolta dalla Caritas Italiana, che è l’organismo pastorale costituito dalla Conferenza Episcopale Italiana al fine di promuovere, anche in collaborazione con altri organismi, la testimonianza della carità della comunità ecclesiale italiana, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell’uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica.
La figura sulla quale è basata l’attuazione del progetto è quella dell’Animatore di Comunità (AdC); si tratta di circa 250 persone che hanno il compito di collegare i diversi uffici delle proprie diocesi con i giovani e le associazioni di volontariato, le organizzazioni formative e le istituzioni pubbliche e private che operano sul territorio.
Le principali linee d’azione del progetto sono: l’attuazione di una modalità di lavoro che metta in sinergia le pastorali diocesane con l’associazionismo nonché di un miglior coordinamento tra le varie diocesi, l’evangelizzazione dei giovani disoccupati o con situazioni di lavoro irregolari, la formazione di nuova concezione del lavoro nella coscienza e nella mentalità dei giovani e l’attuazione di gesti concreti di solidarietà quali la creazione di nuove imprese.
Oltre ad azioni rivolte specificamente alle comunità locali, i giovani e le persone coinvolte nel progetto partecipano e/o organizzano eventi di portata anche nazionale.
La governance del progetto su scala sovra-diocesana si basa su un Coordinamento Nazionale e su coordinamenti regionali specifici per le regioni coinvolte.
Da circa 15 anni, nella diocesi di Sant’Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco e Bisaccia, sono presenti diversi animatori a servizio del progetto e della Diocesi sotto la guida del Tutor Rino Morra, il quale ha proposto una nuova alternativa a supporto dello sportello Psl. Egli ha chiesto e ottenuto di aver accreditata la diocesi da Invitalia come ente presso il quale aprire uno sportello informativo sulle misure di sostegno al credito, in special modo sulla misura “Resto al Sud”.
È la prima diocesi del Meridione ad aver ottenuto l’accredito, voluto fortemente per accompagnare giovani e creare occasioni, spazi e possibilità di realizzazione e d’impiego.
Dal mese di dicembre 2022, lo sportello Invitalia, ubicato nell’Ufficio Psl diocesano, è al servizio della comunità, curato dall’AdC in carica Eva Tanga, che, a tal proposito, ha spiegato le caratteristiche del suo incarico: “l’Animatore di Comunità è un operatore laico responsabile che promuove e tutela dei processi di attivazione di potenziale ludico, culturale, espressivo e relazionale all’interno della Diocesi di competenza. È animato dal principio di carità, prima di tutto, che lo spinge ad agire secondo una logica di servizio ed è disponibile al dialogo e alla collaborazione con tutti. È il protagonista, appunto, del Progetto Policoro ed è colui che cura il rapporto con il Vescovo, il tutor, i direttori degli uffici pastorali, il clero e il coordinamento regionale per alimentare il lavoro in sinergia. Poi presta servizio presso il centro di orientamento professionale, gestisce le reti, acquisisce informazioni utili per organizzarle e metterle a disposizione dei giovani, contrasta il mito del lavoro dipendente e del posto fisso, che lo porta comunque ad operare negli spazi dell’esclusione sociale, della disabilità, per creare opportunità per le fasce deboli e garantisce un servizio di animazione territoriale nelle scuole, nelle parrocchie, nei gruppi ecclesiali, nella Diocesi e diffonde soprattutto una nuova cultura del lavoro basata su quelli che sono i principi della dottrina sociale della Chiesa. Partecipa agli incontri di formazione, siano essi regionali o nazionali e accompagna gli eventuali AdC degli anni successivi nell’équipe diocesana e quindi nel percorso che poi sarà espletato nel mandato di tre anni. Importante per gli AdC è, l’équipe diocesana, la quale si avvale di competenze tecniche e i collaboratori appartengono alle seguenti aree professionali: l’area pastorale, che è quella della Pastorale giovanile, Pastorale Sociale e del Lavoro, Caritas diocesana, tutor e l’area tecnica, composta da figure come avvocati, commercialisti, che mettono a disposizione le proprie competenze, e poi con i partner di filiera, quali sono le reti locali tipo Confcooperative, Acli, Confartigianato ed altre realtà preesistenti. Io attualmente, nello specifico, sto lavorando su quello che è l’incontro dei giovani in luoghi come le parrocchie e li sto accompagnando in un percorso di orientamento professionale, perché per animare la Comunità è utile credere nei talenti, supportare le idee ed accompagnare i ragazzi nelle loro scelte”.
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