L’ambiente è la nostra casa, riflessioni alla luce della LAUDATO SI’. Tra scienza e fede
Convegno che si terrà al Goleto il 14 maggio alle ore 18.00.
Costituzione italiana Art. 9
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali.
Domenica pomeriggio al Goleto si terrà un incontro che dovrebbe interessare soprattutto i giovani. Perché sono i giovani che vivranno per più tempo l’impatto della crisi climatica ed è da loro che ci si aspetta un cambiamento radicale.
Papa Francesco nella parte finale dell’enciclica LAUDATO SI’, prima delle due preghiere conclusive, Preghiera per la nostra Terra e Preghiera cristiana per il creato, al numero 246: sostiene di aver compiuto una «riflessione insieme gioiosa e drammatica»
È quello che farà anche il convegno: una riflessione gioiosa e drammatica sulla casa comune che abitiamo, sull’equilibrio dinamico della biosfera, sul futuro della nostra specie e la possibilità di continuare ad averlo
In Papa Francesco, a mio avviso, prevale la gioia, perché è sostenuta dalla speranza di credere alla missione cristiana dell’umanità seppure i presupposti siano profondamente dolorosi. E per fare ciò auspica un cambiamento clamoroso della società.
Il cambiamento che dobbiamo fare è di pensarci parte dell’ambiente e non di guardarlo come se fossimo dal di fuori di esso. Questo i giovani lo hanno capito: sono parte dell’ambiente in cui vivono. Come una goccia è parte dell’oceano.
È da loro che ci aspettiamo questo cambiamento di prospettiva: guardare l’ambiente da dentro, come parte di esso; come la goccia dell’oceano vede l’oceano. Se facciamo questo cambio di prospettiva ci sentiremo felici di far parte di una magnifica immensità.
Con questo cambio di prospettiva, con questa gioia sostenuta dalla speranza arriveremo a preservare l’ambiente e l’umano che è in esso.