Quanta gente a Caposele con Franco Arminio

0

Quanta gente a Caposele con Franco Arminio

L’appuntamento era per le 18.00 sabato 8 aprile alla Casa Houston, il Museo delle Acque. La sala si riempie, provengono dai tanti paesi della provincia, ma anche da Treviso, Milano, Maglie, dal Cilentano. Arminio parla della sua infanzia, i genitori gestivano un’osteria, sempre a lavoro, non aveva una cameretta tutta per sé. Quando c’era un matrimonio, bisognava mettere dei tavoli e traslocare tutto compreso i suoi libri. Rievoca i ricordi di quando accompagnava la madre dal cardiologo, si fermava alla Standa e anche l’acquisto di un pettine è un dolce ricordo. Del papà che dopo una lunga giornata di lavoro , preferiva dormire con la testa sul tavolo. Si cantava sempre , ogni sera nell’osteria. Sperimentò di mettere un tavolo sulla strada accanto alla sua casa, automobilisti costretti a fermarsi , lui con un cartello ALT POESIA, leggeva una sua poesia ad ognuno che si fermava. Ha sempre vissuto nella casa di famiglia a Bisaccia e non la abbondonerà, anzi invita tutti a visitare i paesi ormai vuoti. Di ritorno da alcuni incontri , anche a Milano, si è sentito solo nel suo paese, poche persone con cui dialogare, intrattenersi. Fa leggere a chi vuole dei presenti una propria poesia, invita a cantare tutti insieme , chi canta prega due volte. Poi, le cartoline dei morti, nessuno mai muore bisogna far rivivere i loro ricordi, infine le poesie dell’amore. Un paio di ore sono trascorse.

Così scrive della serata:”  Quando le serate vengono bene anche nella tua terra è un ottimo segno. C’era tanta gente a Caposele nonostante il clima vergognoso. E io come sempre mi sottovaluto: pensavo di aver portato tanti libri e invece ne servivano molti di più. Commovente anche sentire i luoghi di provenienza. Una signora è venuta in macchina da Treviso e una coppia in camper dal Salento. E poi altri da paesi lontani dell’Appennino.Domani leggerò alla casa della paesologia. Di sicuro ci sarà la signora di Treviso e un ragazzo di Milano e alcuni amici di Sarno e il medico amico di Greci. Porterò tutti i miei libri per chi vuole acquistarli o fare il baratto”.

Sacro non è raccontare

Ciò che sai

Ma quello che ti commuove

E non sai perché.

si legge in una pagina di SACRO MINORE.

Continua:”Mi piace ribadire che questo libro non è una raccolta di poesie, anche se visivamente si presenta come tale. Sto lavorando a una raccolta di poesie che uscirà a gennaio 2024. SACRO MINORE è un viaggio fatto con quelli che io chiamo versetti per indicare il sacro intorno a noi, quello non separato, quello che s’intende per maggiore e che coincide con Dio. Avendo licenziato Dio dal mondo, oppure essendo stati licenziati da Dio, abitiamo in uno spazio desacralizzato. Mi pare che il mio libro possa parlare a quelli che sentono l’urgenza di risacralizzare la vita o più semplicemente la propria giornata”.