Eravamo da subito convinti, lo scorso febbraio, che la guerra non sarebbe stata breve. Era facile essere profeti di sventura, avendo ben chiara la natura dello stato russo e l’indole del presidente Putin. Sempre più è emersa con evidenza che l’iniziativa putiniana era diretta, allora come ora, alla riedizione del sogno della grande Russia.
I DESTINI DELLE NAZIONI LI DETERMINANO I CITTADINI
Putin e la nomenklatura che lo asseconda ignorano o non vogliono prendere atto che la storia è movimento, cambiamento, e che i destini delle nazioni li determinano i cittadini. Perseguono così l’obiettivo dichiarato di voler distruggere l’Ucraina, attuando una politica di distruzione che supera, per crudeltà e violenza contro persone inermi, infrastrutture civili, i più efferati crimini commessi in violazione dei diritti fondamentali dell’uomo.
TERRORISMO DI STATO
Definire Putin e accoliti terroristi non è più un’esagerazione. E’ l’esatta rappresentazione di una realtà che si spera possa essere contrastata da un sostegno più deciso e adeguato alla nazione massacrata. A che punto siamo? Non è facile avanzare previsioni certe. Personalmente siamo convinti che solo un freno sostanziale alle manovre belliciste di Putin potrà aprire spiragli verso almeno una tregua. Questa sarà possibile a condizione che l’aggressore sia messo in condizione di non nuocere. Purtroppo gli attacchi indiscriminati contro bersagli civili – Dnipro lo dimostra – con l’obiettivo esclusivo del massacro sono una prova della brutalità putiniana. Sorprende la spregiudicatezza e l’arroganza con cui il capo del Cremlino va avanti senza mai essere sfiorato dal minimo dubbio. Almeno questo apparentemente.
TANTI INNOCENTI MUOIONO
Intanto altri innocenti muoiono, distruzione si aggiunge a distruzione e il quadro diviene sempre più fosco. Il pugno di ferro contro ogni forma di contestazione all’interno della Russia, l’abolizione di ogni possibile critica anche parziale sono la camicia di forza in cui non pochi russi sono costretti, loro malgrado. La propaganda degli accoliti del neo zar parlano, senza fondamento, di russofobia. Niente di più falso, ma alle falsità della nomenklatura siamo abituati e il livello della mistificazione non è mai abbastanza.
NON SONO I RUSSI I NEMICI
Non sono i russi i nemici dell’occidente e della democrazia, è la dittatura, l’arroganza e l’ingordigia putiniana a scatenare l’ondata di sdegno dell’occidente. Peccato che in un paese dalle nobili tradizioni culturali la spietatezza della repressione non consente ai cittadini di dire la loro: anche il patriottismo ha bisogno di sane verità. E lentamente qualcosa, oltre il fragore delle armi, si produrrà. Occorre solo un po’ più di tempo, e qualche sonora lezione sul terreno.
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