Alessandro Fontana e l’Amsterdam Dance Event
Quella del 19 ottobre sarà una data importante per il dj avellinese Alessandro Fontana che, infatti, torna per la seconda volta ad Amsterdam inviato all’ADE Amsterdam Dance Event.
Si tratta di una manifestazione importante che, per una intera settimana, riunisce tutti i discografici di musica elettronica per talk show, party e conferenze fuori dal normale.
Lo Jungle Yolo Club sarà il luogo che ospiterà Alessandro Fontana in consolle per far ascoltare ai discografici le sue nuove composizioni e confrontarsi con l’ambiente musicale che predilige partendo da una prospettiva internazionale.
Per chi volesse seguire il dj irpino e la manifestazione, potrà farlo seguendo le Stories sul suo profilo Instagram
Fontana non è nuovo alle platee internazionali, da anni infatti porta la sua musica in club prestigiosi in Polonia, Germania e ha aperto con il suo set l’esibizione di star del calibro di Sean Paul e Martin Garrix nel magico scenario del parco archeologico di Selinunte.
Ha pubblicato diversi brani che hanno avuto ottimo riscontro e ha completato la propria formazione accademica al Conservatorio Cimarosa di Avellino con il Corso di Musica Elettronica.
“Cervello in fuga” come tanti ragazzi della sua generazione, Alessandro Fontana vive ora a Milano dove lavora come sound designer e come dj nel bynight meneghino.
Alessandro, di recente hai pubblicato un nuovo brano, qual è l’ispirazione, il suo mood?
“Da gennaio mi sono trasferito a Milano per lavorare nell’ambito musicale. Al momento svolgo lavori di sound design per videogiochi online, pubblicità ed dj. Da tutti questi cambiamenti e dagli stimoli che mi sta dando questa nuova realtà è nato il mio ultimo singolo “Omnia”, prodotto insieme al mio caro amico Hiidra, che saluto, e che ha già riscontrato parecchio successo. Al punto tale di essere suonato nel radioshow ufficiale di Benny Benassi, una delle icone della musica dance internazionale, un vero mito”.
In che direzione sta andando la musica e la tua musica in particolare?
“A questa domanda ti rispondo molto confuso. Ad oggi è tutto saturo… difficile affermarsi nella musica, specialmente in quella elettronica. La mia in particolare ha subito influenze a 360gradi… attualmente capita che produca qualcosa, la faccio ascoltare a chi di dovere, rimangono entusiasti ma il giorno dopo cestino tutto”.
Provieni dal Conservatorio, nel tuo ambiente è frequente la formazione accademica? Pensi che sia una marcia in più?
“Assolutamente NO. Il Conservatorio forse ti fa vedere/ascoltare la musica da un altro punto di vista, ma ti assicuro che conosco gente molto brava senza che abbia mai studiato la musica. “Nella musica non ci sono regole”. Quella del Cimarosa resta per me comunque un’esperienza molto formativa che mi ha fatto incontrare ottimi docenti e che mi ha dato delle basi culturali importanti e necessarie per affrontare con consapevolezza un percorso compositivo. Se è vero che a volte il talento si esprime con spontaneità e senza regole, la consapevolezza serve a usare meglio i doni del talento che, altrimenti, possono essere anche molto effimeri”.
Qual è stato il momento più esaltante per te dal vivo finora?
“Ce ne sono due o tre. Ricordo il Festival di Selinunte, dove ho aperto il Concerto Di Martin Garrix e Sean Paul in uno scenario mozzafiato e davanti ad una vera marea di persone.
Ora come ora, però, ti direi che L’ultimo in cui mi sono davvero emozionato è stato proprio nella mia città natale. Il Daddy’s Music Fest, evento in onore del mio caro amico Danilo D’Argenio. Infatti ci tengo a ringraziare nuovamente tutta l’associazione che ha avuto modo di organizzare qualcosa di unico”.