Elezioni. Petracca (PD): “La destra è nemica del Sud. Solo il PD rappresenta il territorio”
Mentre la campagna elettorale volge al termine, incontriamo Maurizio Petracca, consigliere regionale e candidato al Parlamento con il Partito Democratico, che in questi giorni ha intensamente percorso il territorio in incontri vis a vis con l’elettorato e i rappresentanti degli enti locali, per continuare il lavoro svolto come consigliere delegato all’Agricoltura, ampliando però i contenuti e il raggio ideale della sua proposta politica.
Ne approfittiamo per fare una chiacchierata con lui a 360° per cogliere i punti salienti del suo programma politico e dell’esperienza che sta facendo in questi giorni anche in tandem con il candidato al Senato, il chirurgo oncologico Carlo Iannace, amatissimo dalle centinaia o forse migliaia di pazienti che devono alle sue mani ed al suo bisturi la sconfitta del male più temuto dalle donne.
Consigliere Petracca, siamo giunti alle battute finali di questa campagna elettorale per le Politiche del 25 settembre. Lei è candidato alla Camera dei Deputati nel collegio uninominale di Avellino. Che cosa registra sul territorio?
“Abbiamo deciso di svolgere questa campagna elettorale come se si trattasse di un’elezione amministrativa o di una tornata con le preferenze. Perché è così che sappiamo fare la campagna elettorale. Come un momento di contatto, un’occasione di prossimità. Non mi piace vivere la campagna elettorale solo come fatto mediatico, ma preferisco essere presente, incontrare le persone, ascoltarle e farmi ascoltare. La sensazione che ho è molto positiva. C’è grande voglia di partecipare. Grande disponibilità all’ascolto. Grande esigenza di testimoniare un’appartenenza politica ma anche territoriale. Tutto questo rende questa campagna elettorale faticosa ma molto gratificante”.
Chi è il principale avversario da battere?
“Sul piano generale il partito del non voto, quell’astensione che, a prestare fede ai sondaggi, rappresenta il primo partito italiano. Votare è stata una conquista, farlo è un dovere. Dobbiamo riuscire a portare quante più persone possibili a votare. Ne va della qualità della nostra democrazia. Dal punto di vista politica l’avversario è la destra. Non è un caso che non dica centrodestra perché il centrodestra per come lo conosciamo noi ormai è morto e sepolto. Ora abbiamo una destra autoritaria, antieuropeista, sovranista, populista. Forza Italia è stata appaltata alla Lega. Fratelli d’Italia è espressione di una forza politica conservatrice. L’ascesa di questa destra va contrastata in ogni modo”.
Perché?
“Perché questa destra è nemica del Sud. Non ha alcun interesse a che ci sia un riequilibrio territoriale a livello generale. Le ultime vicende politiche e la lettura dei programmi elettorali di queste forze ne rappresentano conferma”.
In che senso?
“Nei singoli programmi delle forze che compongono la coalizione di destra non compare mai la parola Sud. A conferma che per questi signori la questione meridionale non esiste se non come un peso, qualcosa di cui liberarsi. Solo nel programma della Lega il Mezzogiorno compare una sola volta nel riproporre, dopo anni, il concetto dell’autonomia differenziata a trazione settentrionale, quella che si basa sul principio e sulla logica della spesa storica, quel criterio, cioè, secondo il quale il territorio ricco diventa ancora più ricco e quello povero si impoverisce ulteriormente. E’ solo un esempio per dire quello che in questa campagna elettorale dico ovunque vada: non c’è una sola ragione perché una persona del Sud possa votare questa destra. Una persona del Sud che vota a destra lo fa contro se stesso e contro i propri figli. Questo dovrebbe essere chiaro a tutti”.
Lei cosa propone?
“Il Partito Democratico è l’unica forza che in questa campagna elettorale ha selezionato i propri candidati scegliendo persone del territorio e lo ha fatto senza imposizioni calate dall’alto. I candidati irpini ne sono una piena e totale conferma. Questo non è un dato secondario. E’ la nostra risposta alla politica dei paracadutati, alla logica delle candidature espressioni di un notabilato, alle scelte fatte al chiuso di una stanza, alle decisioni verticistiche. Noi siamo persone in carne ed ossa. Viviamo in Irpinia, qui si svolge la nostra esistenza, qui sono cresciuti i nostri figli. Tutto questo rappresenta un’alternativa a chi, immaginando di fiutare il vento favorevole, si nasconde dietro i simboli. Io invito sempre a riflettere sul fatto che dietro i simboli ci sono delle persone e che, pur nel contesto di una legge elettorale pessima, è giusto scegliere chi davvero può rappresentare questo territorio al meglio, le sue istanze, provando a trovare soluzione alle tante problematiche sul tappeto.