José Saramago: a 100 anni dalla sua nascita
José de Sousa Saramago nasce in un piccolo paesino del Portogallo, nel 1922, e muore nel 2010, a Lanzarote, in una delle isole delle Canarie.
Sommerso dalle critiche e dalle censure imposte dal governo portoghese dell’epoca, è costretto a spostarsi in Spagna, dove resterà fino alla fine dei suoi giorni. Codeste critiche saranno indirizzate principalmente alle sue opere, in particolare a quelle che toccano i temi religiosi e, ancor più nello specifico, ad uno dei suoi più grandi capolavori che pestò i piedi alla Chiesa Cristiana, e non solo: “Il vangelo secondo Gesù Cristo”, pubblicato nel 1991.
Nel 1995 scrive il suo romanzo più famoso, “Cecità”, e tre anni dopo verrà insignito al premio Nobel per la letteratura. “Memoriale del convento”, “L’uomo duplicato”, “Le intermittenze della morte”, “La zattera di pietra” e “Caino” sono solo alcune delle altre sue importantissime opere.
Saramago ha scritto tanto. Ma di lui, ad oggi, se ne parla ancora poco. Nonostante ciò, Saramago resta uno degli scrittori che più di tutti, nel Novecento, è riuscito a raggiungere il connubio perfetto tra tecnica narrativa, satira fine e pungente, ma soprattutto tanta, tantissima denuncia sociale.
Nel 2022 si celebrano i 100 anni dalla sua nascita, ed è giusto ricordalo così: “l’uomo più saggio ch’io abbia mai conosciuto” disse, nel discorso in occasione al premio, “non era in grado né di leggere né di scrivere.”
Stava parlando di suo nonno.