Sant’Angelo all’E. Successo per la Sagra della Seppia
Grande successo, a Sant’Angelo all’Esca, per la sagra della seppia, che si è tenuta il 10 settembre.
“È un richiamo ad una storica e antica Tradizione santangiolese, legata al culto del Patrono e protettore, San Michele Arcangelo” sottolinea il presidente della Pro loco, Michele Venezia.
“È un rito secolare, che si tramanda da generazioni.
L’8 maggio è il 29 settembre, a Sant’Angelo si mangia solo pesce, in particolare “la siccia ‘ mbuttita’, accompagnata dal peperone’ mbettonato’.
Un tempo, il pesce era il cibo dei poveri e si faceva astinenza da carni, latte, uova e derivati, in onore di San Michele Arcangelo”.
Oggi, questa usanza viene fatta emergere dalla Pro loco, che, da 9 anni ripete il “ rito” della preparazione della seppia e peperoni ripieni.
Impasto fatto con pane raffermo, olio di oliva, prezzemolo, aglio e – per i peperoni- la menta al posto del prezzemolo.
“ Questa manifestazione è un rimando alle Radici, alla Tradizione.
Per noi santangiolesi, la ‘ siccia’ evoca odori e sapori antichi e ci proietta nel clima festivo di San Michele” ribadisce il presidente della Pro loco. Ogni seppia viene ripiena e cucita a mano, dalle laboriosa mani di tante donne che si adoperano per la migliore riuscita della manifestazione. È un ritmo lento, lontano dai tempi veloci di ogni giorno. Ci si ritrova a cucinare , e a condividere lavoro e momenti di svago. Tutto ciò crea unitarietà, legami tra le persone. E crea anche comunanza.
Abbiamo inserito la manifestazione nella programmazione regionale annuale della Pro Loco, come uno degli eventi principali, stipulando un protocollo d’ intesa anche con l’Amministrazione Comunale, nell’aspettativa di far conoscere i luoghi anche attraverso la Cultura, le Tradizioni, il richiamo alla Memoria storica. Puntiamo a far diventare questa manifestazione, una delle più importanti della Regione Campania“ conclude il presidente Michele Venezia.
Il richiamo a una identità collettiva, a simboli condivisi – in cui una comunità si riconosce,- è sempre più importante, in tempi omologanti e fagocitanti come quelli che viviamo.
La Cura, l’amore, la passione, la capacità di soffermarsi, la meticolosità della preparazione, lenta e laboriosa dei cibi, evocano la desiderabilità di tempi a misura d’ uomo.
Il turismo ‘ lento’, del cammino a passo non rutilante, è anche questo.
E la nostra Irpinia, è Terra di suggestione e può offrire al visitatore, non solo enogastronomia di eccellenza. Ma anche, Cultura, Storia, Bellezza dei luoghi!