Fiordellisi (CGIL). “Autonomi dai partiti ma non indifferenti”
“Ribadisco l’importanza della nostra autonomia dai partiti, come Cgil, senza essere indifferenti, per questo confermiamo le iniziative a livello nazionale, supportate da attività locali, con le nostre proposte sul lavoro, sul sociale, per la Pace perché siamo un sindacato Confederale e Generale” così Fiordellisi nel lanciare la nota dopo il confronto di ieri a Roma nell’esecutivo Cgil.
La CGIL Nazionale ha riunito i segretari generali delle Camere del Lavoro Territoriali ed ha confermato le iniziative programmate della CGIL per tutto Settembre e sino al 9 ottobre, data in cui un anno fa ci fu l’assalto squadrista alla sede della Cgil Nazionale a Roma.
Il segr. Gen.le Maurizio Landini ha ribadito l’importanza dell’autonomia della Cgil, senza essere indifferenti, dai partiti per tanto si confermano tutte le iniziative a livello nazionale, supportate da attività locali, per far conoscere le nostre proposte che sono da tempo in campo.
Le iniziative nazionali sono: 7 settembre sul Mezzogiorno a Bari; il 14 settembre a Bologna l’assemblea nazionale delle delegate e delegati Cgil; . Il 21 Settembre a Roma iniziativa sulla giusta transizione e un nuovo modello di sviluppo per l’Italia; L’8 ottobre si conferma la GRANDE manifestazione nazionale a Roma con la partecipazione di delegazioni dei sindacati internazionali e il 9 ottobre.
Tutte le iniziative, sono sui temi che riguardano la vita dei lavoratori, pensionati e cittadini in genere rilanciare tutte le attività e piattaforme, anche unitarie sindacali di Cgil Cisl Uil, così come le attività con le associazioni di volontariato su piattaforme sociali
Cercare di definire azioni unitarie confederali sulle criticità territoriali e sui temi generali che toccano i lavoratori , i pensionati, cittadini per chiedere a politici/governo di intervenire celermente con norma per tassare extraprofitti; non autosufficienza e servizi essenziali; progressività/imposizione fiscale NO Flat Tax, lotta lavoro nero e lavori precari, assenza politiche industriali, sostegni al reddito, transizione energetica e industriale.
Tutte attività, supportate da assemblee, attivi pubblici di settore o territoriali, anche con le RSU, prima delle elezioni per ribadire le nostra proposte e piattaforme sui temi cogenti che la politica non affronta.
L’impegno a portare nei luoghi di lavoro e nei territori le proposte per migliorare le condizioni di vita complessive dei lavoratori insieme al SALARIO e dei pensionati, cittadini prima dell’esito del voto del 25 settembre così nessuno dei politici potrà dire non sapevo le proposte della Cgil e dei sindacati confederali in genere.
Quindi come segretario Cgil ribadisco l’importanza del confronto unitario e nei prossimi giorni conta di confrontarsi con Cisl e Uil per iniziative nazionali ed eventuali posizioni unitarie sul decreto aiuti che entro il 15 sett sarà varato con le norme su tassazione extra profitti e tetto ai prezzi delle materie prime, ecc. Punti di rivendicazione forti da veicolare insieme ai precedenti punti già citati insieme al contrasto al presidenzialismo e all’autonomia differenziata spinta.
Lo stesso faremo a livello locale rilanciando anche i temi che riguardano “La guerra che fa seguito alla pandemia” per ribadire che l’Italia deve operare in Europa e con l’ONU per ricercare la PACE e lavorare per ridurre la nuova corsa agl’armamenti, da queste considerazioni chiedere ai candidati alle politiche nazionali:
1)la recente inflazione sta determinando l’impoverimento costante dei redditi da lavoro dipendenti, a causa dell’aumento generale dei prezzi delle materie prime, quindi servono seri interventi per la tutela delle classi lavoratrici e dei cittadini e di conseguenza delle imprese. Occorrono: rimodulare l’orario minimo di lavoro , rinnovare i contrattuali dei settori pubblici ( ma anche privati) che possano fare fronte all’inflazione, ridurre la precarietà dei lavoratori e lotta al lavoro nero/sommerso è grigio potenziando l’ispettorato del lavoro.
2) l’accentramento della ricchezza nelle mani di poche famiglie/persone, dopo il covid sta determinado accentuazione di processi di disuguaglianze sociali e territoriali, porre fine o massima attenzione alle riforme costituzionali che propongono l’autonomia differenziata spinta, con la spesa storica, e quindi di fatto il concreto aumento del divario tra regioni ricche e meno ricche.
3) il covid ha dimostrato l’indispensabilitá del SSN ma anche la carenza di una maggiore strutturazione della medicina territoriale. Territori come l’Irpinia invece di un’ospedalizzazione forzata hanno bisogno di maggiori investimenti nella medicina territoriale con figure di supporto alle comunità (infermieri di paese, medici di medicina generale, servizi di primo intervento) che risultano carenti a causa di un mancato turn over dopo i pensionamenti.
4) il rilancio dei servizi pubblici essenziali passa anche attraverso una serie di investimenti strategici che in Irpinia significano portare a termine infrastrutture materiali come l’alta capacità, reti digitali, reti idriche bianche e nere, ma anche rafforzare le infrastrutture immateriali come le scuole con l’assegnazione delle dirigenze scolastiche, il dimesionamento scolastico riorganizzato sulle esigenze delle aree interne deboli; la rete socio assistenziale con una legge, fondamentale, sulla non autosufficienza. Rivedere l’organizzazione dei trasporti su ferro con incentivi specifici , utili a rafforzare interscambi con la gomma per per passeggeri, ma anche per merci a servizio Delle aree industriali e produttive dei comuni della nostra provincia, rafforzando le risorse per le Zes da collegare alle filiere produttive manifatturiere che creano occupazione stabile.
5) emergenze da dissesto idrogeologico, territori fragili sottoposti ad erosione e frane, sono da affrontare con un supporto nazionale che si deve legare al nostra provincia, considerato che oltre 70 comuni sono o hanno problemi di questa natura su 118! È quella del risanamento ambientale del territorio, una priorità . Le alluvioni di Monteforte Irpino, Forino , impongono una serie di azioni da mettere in atto per non vivere con la paura costante dei disastri ambientali. Occorre investire nella messa in sicurezza delle montagne e nella riforestazione delle aree montane ma anche di quelle agricole e urbane; rinaturalizzazione di alvei fluviali e canali.
6) le risorse del PNRR devono essere programmate e gestite in maniera “cooperativa” partecipata e trasparente dagli Enti Locali perché rappresentano un importante strumento di potenziamento delle amministrazioni, quindi gli accordi di partenariato vanno rafforzati a livello nazionale e regionale Campania. Il tutto per far progettare e spendere in maniera intelligente, facendo rete, per i interventi che abbiano ricadute in termini occupazionali per giovani e donne, sul territorio, ad esempio favorire la creazione di cooperative agricole giovanili, di interventi di rigenerazione urbana, di rilancio-rafforzamento delle filiere produttive basate sulle eccellenze territoriali;
7) Riorganizzare le aziende di servizio pubblico per garantire ai cittadini le prestazioni essenziali in maniera efficiente, efficace ed economica con una multi utility interamente pubblica tra Servizio Idrico Integrato e gestione dei Rifiuti Solidi Urbani.