Tanti applausi per le canzoni di Raffaele La Torre durante il Concorso di poesia e racconti Carlo Gesualdo

Sabato 6 agosto a Gesualdo, presso Palazzo Pisapia, si è tenuta la manifestazione del Concorso di Poesia e Racconti Carlo Gesualdo il “Principe dei Musici”. Quaranta i poeti provenienti da tutta la regione Campania che hanno fatto ascoltare le poesie o i racconti con i quali erano entrati nel gruppo dei finalisti ricevendo la menzione d’Onore.

L’evento è stato allietato dalle canzoni di Raffaele La Torre. Nato a Gesualdo ma che da tempo vive lontano dal suo paese natio ma profondamente legato , torna spesso , ogni occasione è buona, non solo per ritrovare gli affetti familiari ma, soprattutto, per rivivere i ricordi dell’infanzia. Le sue canzoni si ispirano alla vita vissuta lì, al ricordo dei genitori. Ogni viottolo, stradina gli ricorda qualcosa e lo ispira nelle sue composizioni. Talune ironiche, altre dialettali che trasferiscono il senso della sua forte passione che gli ha lasciato nell’anima Gesualdo.

Sempre presente a tutte le tre edizioni del Concorso, con l’organizzazione si è creato un clima di affetto e di stima reciproca. Applausi sinceri dopo ogni suo intervento musicale. Quest’anno ha cantato prima  Irpinia, ‘A chiazza re lo re poi Non solo parole, Un sorriso splendido, infine ‘O specchio prima della proclamazione dei vincitori della sezione poesia.

Apprezzata anche la sua poesia con la quale è rientrato nella rosa dei finalisti:

N’atu sole

N’atu sole, n’ata luce,

n’atu mare stamattina,

agg’ vist’ Napule

cu ‘e uocchie da vicino:

sigarett, sfogliatell,

orologio, telefonin,

pizza, pizzelle,

crocchett e arancin

e cu l’oddore ‘e cafè

so ‘mbriaco

comm’ a chè!

Dint’ o vico a me vicino

comm nu pazz’

corr nu motorin

e allucc nu signor

“fermat’ ‘o mariuolo!”

‘E banchett miezz’ ‘a via

vennen ogni bbene ‘e Ddìo

tamburell, pulicenella,

tric trac, bottammur,

sciscariell e ciaramell,

San Gennaro è ‘o patrono

cu ‘o presepio e Maradona.