Benevento – Area sanitaria del carcere completamente nel caos. Quello che sta accadendo in questo ore presso l’istituto penitenziario di contrada Capodimonte a Benevento sta assumendo i toni del surreale. Sembrerebbe che a causa della cronica carenza di medici i pochi rimasti, circa 2 sui sette previsti, risulterebbero assenti. Pertanto, nel caso di malessere evidenziato da uno qualsiasi dei circa 400 detenuti presenti , dal momento che né gli infermieri e né tantomeno il personale di Polizia Penitenziaria ha le competenze mediche necessarie per valutarli, si dovrà ricorrerere, sistematicamente e frequentemente, alla chiamata del 118 o della guardia medica. In questo modo si verrà a distogliere, un servizio essenziale qual è quello del 118 da reali emergenze anche solo per valutare un semplice mal di testa o mal di denti. Oltre al profilo sanitario, un altro grave problema che si profila all’orizzonte è quello della sicurezza: qualsiasi detenuto che esce fuori dal carcere dev’essere scortato da un adeguato numero di poliziotti che, già in tempi normali è ristretto, figuriamoci in periodo di ferie. Per non parlare della prospettiva di dover far uscire, contemporaneamente due se non più detenuti. Oltre ad eventuali rimostranze da parte dei detenuti che sono abituati ad avere l’assistenza sanitaria h 24 direttamente in carcere, senza dover aspettare i tempi della guardia medica o del 118, il carcere rischia di collassare anche per la cronica mancanza di personale che, verrebbe impiegato all’esterno dell’istituto per garantire un diritto inviolabile, sancito anche dalla nostra Costituzione, che è l’art. 32: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”.