Riti e tradizioni popolari a Sant’Angelo dei Lombardi
Processione di San Gerardo Maiella,in piazza De Sanctis a Sant’Angelo dei Lombardi-
Siamo agli inizi anni 60.Presidente della “Società Cattolica Operaia San Gerardo” per lunghi anni è stato, mio zio, Ernesto Chiusano, assistente ecclesiastico Mons. Giuseppe Chiusano.Tra i tantissimi soci e devoti di San Gerardo c’era anche mio Padre Saverio Lucido.
Proprio agli inizi degli anni 60 i soci della “Società Cattolica di San Gerardo” si resero protagonisti di una bella iniziativa, tutta impregnata di dignità e solidarietà. Si tassarono tra di loro, tanti offrirono anche giornate lavorative, per realizzare la loro “tomba sociale”, la Cappella cimiteriale, dedicata a San Gerardo, dove poter “dignitosamente” seppellire, un giorno i componenti della propria famiglia poi essere sepolto.Voleva essere questa, nel periodo della crescita economica del Paese, una iniziativa di riscatto, voler assurgere, giustamente, secondo il pensiero corrente, ad una nuova dignità, una conquista sociale. All’interno della Cappella di San Gerardo Maiella al cimitero,una lapide ricorda l’iniziativa e le persone impegnate.
In quegli anni San Gerardo,veniva celebrato e festeggiato a Sant’Angelo dei Lombardi, nel mese di agosto; infatti la festa veniva organizzata dopo quella di San Rocco, la bella stagione e la presenza dei nostri emigranti, figli di questa terra, consigliavano la realizzazione della festività, in questo periodo.
Grazie ad un gruppo di temerari “giovani” è continuata la organizzazione della festa di San Gerardo, con processione che si tiene proprio il 16 ottobre di ogni anno. Nonostante il clima freddo autunnale ed anche l’orario poco conciliante, è tanta la gente che partecipa al rito religioso ed alla successiva processione; così è ancora forte il culto per San Gerardo e vivo il ricordo dell’antica tradizione popolare che promuovevavo i nostri genitori. Grazie alle tante persone che nel tempo ed in vario modo continuano con il loro impegno a tenere vivo il ricordo di questa antica tradizione di fede e di religiosità popolare.
A settembre, così come è ancora molto diffuso in tutta l’Alta Irpinia, anche da Sant’Angelo dei Lombardi, nella notte tra il primo sabato e la prima domenica del mese, c’è il pellegrinaggio a piedi, attraverso le strade rurali, verso il Santuario di San Gerardo.
Un misto di devozione, di passeggiata accompagnata da semplice e genuina fede popolare.
Confesso che alle processioni che si tengono a Sant’Angelo dei Lombardi, in onore di San Gerardo, vi partecipo con molta malinconia e tanta emotività, nel ricordo di mio Padre e della mia famiglia, che vi partecipava, con particolare fede e devozione, per vivificare il senso di appartenenza individuale e collettivo ad una storia di religiosità popolare che fa parte del bagaglio di storia, tradizioni e fede della nostra comunità.
San Gerardo Maiella, veniva indicato come il Santo dei bambini, delle mamme, ancora come il santo dei poveri dei contadini e dei semplici. Questa nostra terra d’Irpinia era “ricca” di poveri, di contadini ed artigiani, di famiglie cresciute alla cultura della rinuncia e del sacrificio, per me, mettendoci un poco di sociologia e di politica, San Gerardo, ritengo che egli era diffusamente amato non solo perchè le sue venerate spoglie stavano in questa terra, ma anche per ciò che egli rappresentava sul piano della vicinanza ai sentimenti, ai valori comuni ed alle condizioni sociali ed economiche della gente di d’Irpinia:ispiratore di solidarietà e di fede!
Legato a questi riferimenti, io partecipo alla Processione/festa di San Gerardo, in modo riservato, osservo le teste dei “masti re festa” degli organizzatori, sempre più canute, capelli bianchi, visi scavati dagli anni e dalla fatica, occhi e sguardi fieri, dignitosi, con gioia dello stare insieme, orgoglio di appartenenza ed allora, mi sento parte di questo loro mondo, parte di un paese, di storie di lavoro e dignità; mi sembra di rivedere tra i tanti volti e spalle che vogliono reggere con orgoglio non senza fatica, la statua di San Gerardo, mio Padre Saverio, zio Ernesto Chiusano, Ernesto Sepe, Luigino De Vitto, Vincenzino Matteo, tantissimi altri ancora, ecc.ecc. Attraverso anche gestualità, riti, riferimenti sociali, fede e devozionismo popolare, credo sia anche possibile ricavarne i codici di una civiltà e di una cultura che ti appartiene e di cui tu ti senti parte!
Nella foto si intravedono: da dx- Michele Sena, Peppino Landolfi, Guardia Comunale, Esterino Sepe (“impiegato esterno..delle poste, offriva la firma per “garanzia e conoscenza”),Pasquale Perone, amato e stimato agente di P.S. da, poco in quegli anni, istituito il Commissariato a Sant’Angelo, Ernesto Sepe (calzolaio-mitico tifoso del Milan e di Rivera), Luigino De Vitto,( impiegato comunale, bidello, poi emigrato in Belgio, con tutta la famiglia), Antonio Gargano (artigiano-fabbro), Mimì Garofalo, Altro agente di P.S.,Celestino Belvedere, Pietrino De Vitto (figlio di Luigino, con Gerardo, Angelo, Gabriele, Maria-luisa, altre due sorelle più grandi, emigrato in Belgio), Antonio Morrongiello (personaggio importante, saggio e di riferimento per tanti, nella prima metà del secolo scorso).
Tony Lucido