Giovanni Savignano, medico scrittore, dedica una riflessione sul giovane Peter che prematuramente è salito al cielo lasciando un profondo vuoto e smarrimento nella comunità:
“Al ragazzo deceduto , probabilmente a causa di quel pensiero pessimistico che
sopraggiunge in momenti particolari di crescita durante l’adolescenza, scrivo queste righe per la sua memoria, per manifestare condivisione al dolore dei familiari, colpiti al cuore , e per loro prego il Signore affinché non faccia mancare il divino sostegno.
Bambini e ragazzi sono particolarmente vulnerabili all’ insicurezza creata prima dalla pandemia ed ora dalla guerra . I conflitti armati e le notizie di episodi di violenza provocano nei bambini e ragazzi dolore, rabbia, tristezza e ansia: questo il mix brutto di emozioni.
Giovane Peter, nell’apprendere la notizia della tua scomparsa da questo nostro mondo , sono entrato letteralmente in una dimensione irreale , sconvolgente. Sono stato preso da un vortice di sensazioni spiacevolissime, da incredulità, sconforto e dolore. Ora tutto il paese ti sta piangendo e ti rimpiangerà a lungo. Voglio essere sicuro che hai avuto intensi rapporti interpersonali di amicizia vera e sincera, e spesso di affetto, con tutti quelli che ti hanno conosciuto. Voglio sperare che durante la tua permanenza in Italia hai avuto un impatto positivo nel mondo scolastico, dove purtroppo, nonostante gli sforzi dei docenti e collaboratori, non si è ancora raggiunto un livello appropriato della cultura dell’adozione ed integrazione , della sinergia scuola-famiglia-società, tutti elementi che possono garantire un’adeguata accoglienza ed un migliore percorso scolastico.
A te, caro giovane Peter, se fosse vero quanto affermava Sant’Agostino che” I morti non sono degli assenti, sono degli invisibili e tengono i loro occhi pieni di luce, nei nostri pieni di lacrime” dico, con grande affetto e viva commozione: Addio! Ora che hai lasciato questa casa terrena , ti accompagnino le nostre preghiere verso quella dimora eterna . Il Padre celeste ti ricompenserà con il premio che spetta ai puri di cuore, agli innocenti, ai giusti. E tu lo sei stato davvero, come è stato testimoniato dalla marea di gente che ha seguito, con lacrime, sospiri e commozione, il tuo ricovero in rianimazione. Buon viaggio.
Adesso c’è il “Silenzio”, un silenzio di morte, ma anche di speranza e resurrezione” .