Camera di Commercio e Cia Agricoltori chiedono la fine del commissariamento
Mercoledì 4 maggio, alle ore 11.00, presso il Circolo della Stampa di Avellino e presso la sede Cia di Benevento i presidenti provinciali, Stefano Di Marzo e Carmine Fusco, affiancati dal presidente regionale Raffaele Amore e dal direttore regionale Mario Grasso incontrano i giornalisti per presentare un documento politico di sensibilizzazione alla Regione Campania.
Cia Campania congiuntamente alle Confederazioni provinciali di Avellino e Benevento convoca una doppia conferenza stampa. Mercoledì 4 maggio alle ore 11.00 Cia Avellino e Cia Benevento aprono un confronto con la stampa in differita per sensibilizzare la Regione Campania e al Governatore Vincenzo De Luca affinché intervenga per ufficializzare un governo politico alla Camera di Commercio Irpinia Sannio.
La Cia- Agricoltori Italiani della Campania rappresentata dal presidente Raffaele Amore e dal direttore regionale Mario Grasso affiancano le istanze sollevate dalle organizzazioni provinciali tese a superare lo stallo politico in cui versa l’ente camerale della Campania interna.
Nello stesso giorno, alla stessa ora, il Presidente di Cia Avellino Stefano Di Marzo e il Presidente di Cia Benevento Carmine Fusco, affiancati rispettivamente dal Presidente regionale Raffaele Amore e dal direttore regionale Mario Grasso, lanceranno un appello congiunto dal Circolo della Stampa di Avellino e dalla sede di Cia Benevento per investire il Governatore di una problematica che affligge il tessuto produttivo e imprenditoriale di due province.
Dopo un iter di fusione delle due Camere di Avellino e Benevento durato sei anni, nel maggio 2021 è stato decretato il commissariamento proprio nell’ultima fase sulla nomina degli organismi, per un ricorso sulla veridicità della rappresentanza di alcune organizzazioni, che non interessa in alcun modo le due Confederazioni di Avellino e Benevento. A questo bisogna aggiungere una maturata convergenza di più associazioni a costituire l’organo di governo camerale, con la condivisione delle rappresentanze.
Il congelamento dell’ente camerale intanto ha sancito l’impossibilità di supportare con appositi provvedimenti, le imprese e il commercio locale, azzerando ogni opportunità di rilancio nella stagione post pandemia. In questo modo le quote del diritto camerale versate dalle aziende associate restano nel cassetto, indebolendo ulteriormente le occasioni di rilancio produttivo, economico e sociale delle due province.
Infatti in questa lunga fase di attese procedurali le imprese sono state aggredite dalla pandemia prima, e dall’impennata dei prezzi di materie prime e carburanti poi. Ad oggi la chiusura dell’iter giudiziale stenta ad arrivare e le due Camere sono ferme al palo. Per questo la Cia sceglie di rompere il silenzio e chiede un
intervento del Governatore De Luca per sbloccare lo stallo e restituire la governance politica, non solo alle imprese in difficoltà, ma anche a quel progetto di rafforzamento dell’ente camerale irpino-sanita, utile a rilanciare e innovare le aziende.
Nel solco di una intensa attività di promozione e valorizzazione dell’agroalimentare condotto dalla Confederazione a tutti i livelli di rappresentanza territoriale, testimoniato anche da un’ampia condivisione delle rappresentanze, la Cia chiede lumi alla Regione, propone di avanzare sull’ufficializzazione dell’ente camerale e di ratificarne l’insediamento con i 33 componenti già designati quattro anni fa. In alternativa, chiede di valutare l’opportunità di azzerare la procedura e ripartire ex novo.
Per Stefano Di Marzo, presidente di Cia Avellino “E’ evidente che si vive una questione di stallo non più procrastinabile. C’è bisogno di una govenrnance politica vera che possa fare attività e programmare, anche alla luce del fatto che la Camera di commercio di Avellino è un fiore all’occhiello di Unionacamere Campania. Per questo il sistema Cia vuole fare una battaglia politica condivisa con le aziende, e riteniamo che l’attività giudiziale debba fare il suo corso, ma senza dover rinunciare alla govenrnance politica”.
Sottolinea la necessità di garantire un riferimento per l’intero tessuto produttivo, comprensivo dei settori primario, terziario e dei servizi il presidente di Cia Benevento Carmine Fusco. “Il territorio sta aspettando da troppo tempo una governance camerale, e in questa fase in cui le aziende hanno subito le conseguenze del Covid e la crisi dei rincari delle materie prime e del carburante, la Camera di Commercio deve tornare a garantire un riferimento. Senza contare l’urgenza di aprire un dialogo per arginare lo spopolamento e programmare una strategia condivisa in grado di sollevare le economie locale e creare lavoro”.
L’annuncio alla vigilia del primo maggio della conferenza stampa congiunta dalle due Cia provinciali e condivisa dalla dirigenza regionale dell’organizzazione è tutt’altro che casuale. “Imprese, commercio e servizi della Campana interna non possono più attendere: abbiamo bisogno di una governance politica dell’Ente Camerale che ci consenta di programmare interventi per tradurre le difficoltà in opportunità e creare nuovi posti di lavoro” commenta il presidente di Cia Campania Raffaele Amore. “La pandemia e i rincari di materie prime e carburante hanno messo a dura prova il nostro tessuto produttivo, privato di un riferimento politico e amministrativo pronto a fronteggiare le emergenze. La straordinarietà degli eventi oggi ci impone un cambio di passo: Cia Campania è intenzionata a ribaltare la marginalità delle aree interne partendo dalla creazione di posti di lavoro. L’operatività della Camera di Commercio Irpinia Sannio è un solido punto di riferimento”.