1801 Passaggi: tutti i premi del concorso dedicato a Frank Cancian
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Ha vinto il primo premio del “ ” il trentenne fotoreporter di Cava de’ Tirreni , con una foto scattata nella festa della Madonna delle Grazie di Raito a Vietri du Mare (Sa). Secondo premio al fotografo jesino , con un’immagine di festa realizzata a Cupramontana (An), seguito al terzo posto dalla giovane artista parmense , che ha scattato sulla spiaggia del faro di Bibione (Ve). Ad aggiudicarsi il Premio speciale “Frank Cancian” il riccionese , con una foto scattata in Sicilia.
Tutte le fotografie selezionate e le motivazioni dei premi assegnati sono visibili permanentemente sul sito web del – Museo Antropologico Visivo Irpino. L’indirizzo è www.museomavi.it/concorso-2021
Nelle motivazioni dei premi assegnati dalla giuria tecnica si legge, per la foto vincitrice di , un apprezzamento per il «forte impatto emotivo» dello scatto; a parere dei giudici, nella seconda classificata di «i mondi d’oggi e di ieri si sovrappongono»; della terza classificata, di , viene premiato «il legame indissolubile creato fra passato e futuro»; la giuria Cancian rileva, infine, che la foto di vincitrice del Premio “Frank Cancian” si distingue per «una chiarezza elegante e concisa che Frank avrebbe ammirato».
Venti, come ogni anno, sono le foto selezionate come finaliste dalla giuria, che in questa tornata era composta dalla coordinatrice (esperta in ordinamento di archivi fotografici e saggista), da (fotografo dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale del Ministero della Cultura e docente) e da (antropologo e artista, professore associato dell’Università degli Studi della Basilicata, direttore della rivista peer reviewed “Visual Ethnography Journal”). Il figlio di , (californiano, architetto paesaggista e fotografo) ha rappresentato la famiglia dell’autore statunitense – scomparso nel novembre 2020 – per l’assegnazione del premio a lui intitolato. I premi sono stati proclamati e “consegnati” in una cerimonia tenuta in videoconferenza, MAVI LaPilart.
Il concorso è ispirato agli scatti realizzati nel 1957 a Lacedonia dallo statunitense , allora fotografo e futuro antropologo, che realizzò un vero e proprio “studio di comunità” con le fotografie: un patrimonio custodito ed esposto nel – dal 2017, dopo la donazione da parte di Cancian alla Proloco “Gino Chicone” dei 1801 negativi, dei relativi provini a contatto, delle note di campo redatte da nel sei mesi di permanenza in Italia e di altri materiali dell’epoca.
Il concorso “ ”, dedicato in questa quinta edizione al tema “Un paese italiano, 2021”, è organizzato dalla “ ” e dall’ nell’ambito delle attività del , con il sostegno del e in partnership con il Museo delle Civiltà (Roma, Ministero della Cultura) e la Fondazione Un Paese (Luzzara). Il progetto produce ogni anno un viaggio fotografico e documentaristico in tutta Italia. Esso consiste nella selezione, mediante le scelte operate da una giuria di alto livello culturale e tecnico, di un gruppo di 20 opere fotografiche realizzate oggi nel territorio italiano sulla base degli spunti di ispirazione forniti da un gruppo di 20 foto tra quelle scattate da a Lacedonia nel 1957. Le 20 nuove opere selezionate entrano ogni anno nell’archivio e saranno anche stampate ed esposte nel museo lacedoniese, la cui riapertura è imminente dopo importanti lavori di ristrutturazione. Il concorso “ ” è quindi un progetto in divenire: una testimonianza dinamica dei cambiamenti della persona e della società, e dell’evoluzione dello sguardo fotografico su di esse.
Molto toccante il messaggio video sulle immagini in concorso inviato dagli Stati Uniti da : «Mio padre – ha affermato il figlio dell’antropologo e fotografo statunitense – sarebbe rimasto molto colpito dalle proposte di quest’anno. Per me, valutarle è stata un’occasione per rievocare gli innumerevoli pomeriggi che abbiamo passato insieme alle mostre fotografiche e quei momenti speciali in cui trovi un’immagine che è proprio “giusta” e che vorresti aver scattato tu stesso».
Alla diretta dell’evento di chiusura ha partecipato, oltre a una rappresentanza della giuria, ai 20 fotografi selezionati, allo staff degli organizzatori e al Antonio Di Conza, anche il . , docente ordinario di materie antropologiche e tra i massimi esperti italiani di antropologia visuale, che ha annunciato l’imminente uscita in libreria, edito da Rubbettino, del suo saggio ’. , che approfondisce il lavoro di tre autori fra i quali .