Capobianco: “Abbiamo fatto richiesta di accesso agli atti per le spese natalizie”
Lo scorso 2 marzo è stata inoltrata al sindaco una richiesta di accesso agli atti della documentazione inerente le spese e le procedure delle manifestazioni natalizie poste in essere dall’Amministrazione comunale. E’ quanto comunicano dal gruppo ‘Progetto per San Nicola’, guidato da Angelo Capobianco.
“Faremo richiesta anche per le altre spese, poiché abbiamo la netta sensazione che tante cose non quadrino – evidenzia Capobianco – e, principalmente, vogliamo capire le manie di protagonismo e di totale esaltazione di una singola persona in che quantità andranno ad incidere nelle tasche dei cittadini. Siamo e saremo sempre favorevoli ad iniziative di tipo sociale e culturale, ma il risvolto della medaglia non ci troverà certo indifferenti o silenti.
Ci interessa poco il suo protagonismo e la sua quotidiana manifestazione di onnipotenza – sostiene il capogruppo di ‘Porgetto per San Nicola’ -, ci interessa ancor meno in questi giorni in cui viviamo momenti di forte angoscia e preoccupazione proprio per l’esaltazione e la prevaricazione umana. Del resto, il vano tentativo di sdoganare una verginità che non gli appartiene è fatto notorio a tutti, specialmente al di fuori dei confini comunali.
Ci preoccupa, e non poco, la gestione dell’Ente e la ricaduta nelle tasche dei cittadini. Perché, chi cerca di gettare fango sulla controparte politica in modo strumentale e funzionale ad interessi di tipo esclusivamente personali è sempre la stessa persona che (ricordate la vicenda del loculo di Santa Maria Ingrisone?) per uno sfizio personale – ritiene Capobianco -, da cui ne è uscito sconfitto, ha costretto l’Ente ad un esborso di circa ottomila euro e notevoli ricadute economiche sulle persone coinvolte, che per una rappresentazione di pura megalomania ha lasciato le luminarie natalizie accese per 15 giorni oltre il dovuto, che ha fatto rimuovere e dismettere delle autovetture depositate su suolo privato spacciandole per rimozione su suolo pubblico, che legittimamente non ha rinunciato ad una indennità personale di circa trentamila euro l’anno (150mila euro relativi al mandato), che ha posto in essere in questi 5 mesi una serie di iniziative che incideranno per decine e decine di migliaia di euro sui conti comunali.
Noi vogliamo capire semplicemente in che modalità queste azioni, per noi non congrue, ricadranno nelle tasche dei cittadini tra qualche mese?
Alla nostra richiesta di accesso agli atti, accusando probabilmente l’inatteso colpo, si è pensato di reagire con la solita gogna mediatica e depistando l’argomento, richiamando e sbandierando la vicenda del piano di riequilibrio finanziario risalente al 2012 e la questione di una ingiunzione di pagamento relativa a pregresse fatturazioni di energia elettrica.
Caro sindaco, il piano di riequilibrio finanziario e gli atti relativi al medesimo sono stati votati favorevolmente da lei e dal suo gruppo nelle diverse sedute consiliari, probabilmente ha la memoria un po’ corta!
Provvedere al regolare pagamento delle bollette relative alla fornitura elettrica non spetta certo, come dovrebbe sapere, agli amministratori comunali ma gli enti sono dotati di responsabili di servizio con funzioni apicali che hanno l’onere di provvedere in merito in base alla disponibilità di cassa. Il Comune non è altro che l’insieme di mille famiglie e, come oggigiorno anche le singole famiglie possono avere difficoltà nel regolare pagamento della fornitura elettrica, parimenti può verificarsi per l’Ente.
Ad ogni modo, quando ci si candida a governare una comunità si ha la consapevolezza di ereditare oneri ed onori, anche perché nessuno ci impone di farlo. Troppo facile ergersi a salvatore della patria rispetto a pregresse bollette di fornitura elettrica e, contestualmente, mentire ed ingannare la cittadinanza sulla candidatura di un progetto di circa 3 milioni di euro redatto ed approvato dalla precedente amministrazione, spacciandolo per farina del proprio sacco. Così come TUTTE le altre opere pubbliche poste in essere finora.
C’è un dato inequivocabile che abbiamo il dovere di rendere pubblico: gli altri comuni della provincia si stanno caratterizzando da un dinamismo programmatico e progettuale, soprattutto in funzione dei fondi e delle opportunità legate al PNRR. A San Nicola Manfredi, invece, il vuoto più assoluto. Eccetto attività poco chiare – termina Capobianco -e relative ad organizzazioni di eventi per consentire al sindaco di sfilare con la sua immancabile fascia tricolore”.