Gesualdo: la scomparsa del Prof. Arnaldo Mastrominico,simbolo di mitezza e moderazione

A Gesualdo scompare il Prof. Arnaldo Mastrominico. L’amico Giovanni Savignano lo ricorda così:
Gesualdo, Irpinia: la scomparsa del Prof. Arnaldo Mastrominico, Preside emerito, Storico esponente politico della DC, Simbolo di mitezza e moderazione.
Un uomo di scuola, di cultura, di dialogo, figura rappresentativa irpina dell’impegno politico nel Cattolicesimo democratico, protagonista attivo dell’UNLA (Unione Nazionale per la Lotta all’Analfabetismo) che ha messo al centro dell’attenzione l’individuo quale “attore sociale”, in modo di prestabilire il proprio percorso operativo sulla base di un progetto che si plasma nelle inter-relazioni più importanti. Tale orizzonte costituisce un riferimento valido onde poter studiare le trasformazioni sociali rispetto al modo in cui vengono prodotte e trattate nelle interazioni, nelle esistenze soggettive e nella vita sociale; in particolare:
– le prospettive metodologiche di recupero degli esclusi dalla conoscenza scolastica e generale;
– la comunità come reciprocità simbolica;
– sostegno e richiamo dei valori conservatori e progressisti;
– la rilevanza del gruppo quale società di relazione costruttiva.
Un docente molto attivo nel Sindacato, nello sviluppo e la crescita del paese, tra centri studi, convegni, sostegno a biblioteche, corsi di recupero per meno abbienti e preparazioni concorsuali.
Dopo la seconda guerra mondiale, la Democrazia Cristiana -e la cultura cattolica- ha fatto in modo che anche i ceti meno abbienti avessero l’accesso agli studi. Solo dopo questo ripristino della giustizia sociale possiamo parlare di competitività e meritocrazia: insomma, partendo almeno “a pari merito scolastico”. Approfitto per sottolineare che, qualsiasi buona azione di riconoscimento verso gli ultimi confinati nelle periferie del Sistema, può fare giustizia verso le discriminazioni dei talenti e di tutti coloro che si impegnano col lavoro e lo studio per lo sviluppo socio-culturale della loro terra. il prof. Mastrominico ha fatto molto, ma può fare ancora di più .. seguendo il suo esempio.
Un uomo dotato di grande mitezza: come parola chiave del nuovo lessico socio-relazionale.
Persona moderata in una società gridata e muscolare, la mitezza come virtù civile necessaria. Una virtù prediletta che propone <l’unica suprema potenza che consiste nel lasciare essere l’altro quello che è>.
Il carattere della mitezza affiora soprattutto dal confronto con gli atteggiamenti opposti: l’arroganza, la prepotenza, ma essa non deve essere confusa con la remissività né con la cedevolezza né con la bonarietà. Il remissivo è quello che rinuncia alla lotta per debolezza, per paura, per rassegnazione. Il mite, no: rifiuta la distruttiva gara della vita per un senso di fastidio. Il mite non serba rancore, non è vendicativo, non ha astio contro chicchessia. Il mite, in sostanza, può essere configurato come anticipatore di un mondo migliore… l’umiltà, la modestia, la moderazione, la pudicizia, la continenza, la sobrietà, la temperanza, la decenza, la semplicità, la fedeltà alla mitezza non è rifugio consolatorio, ma implica una vera contrapposizione a un modo di comportarsi che si alimenti di violenza e cinismo. Oggi la mitezza è evocata come fortissimo antidoto all’arroganza e alla sopraffazione del sistema di potere, ma è anche una proposta alternativa alla deriva rissosa e rancorosa che rischia di sommergere le nostre istituzioni e i nostri ambienti di vita sociale e professionale.
Qualcuno associa la mitezza alla forza tranquilla, una forza che emerge dal basso e si propaga come un messaggio orizzontale tra individui che ricominciano a comunicare dopo indifferenza e distacco.
Il trionfo della mitezza non è altro che il trionfo della civiltà, un allineamento spontaneo che alle grida scomposte dell’ingiustizia preferisce la parola misurata. La lealtà e l’onestà intellettuale verso amici e compagni è un’attitudine da rilanciare nello spazio pubblico. Grazie prof. Arnaldo, punto di riferimento sulla via della saggezza e della convivenza civile.
( foto: presentazione libro Diritto e Giustizia dell’ on.le Gargani. 1997. Il prof Mastrominico con occhiali scuri.)