Frigento- Ucraina, dall’Holodomor all’invasione del 2022

Frigento- Ucraina, dall’Holodomor all’invasione del 2022

Nota del Sindaco Carmine Ciullo sui fatti in Ucraina:

Sul Corriere della Sera di oggi Aldo Cazzullo scrive «Non soltanto non siamo più
capaci di fare la guerra; non riusciamo neppure più a pensarla. A concepirla. Ieri
mattina eravamo un po’ tutti increduli e sgomenti, nonostante fossimo stati messi
sull’avviso non tanto dagli americani quanto dallo stesso Putin… E ora avvertiamo la
più frustrante delle sensazioni: l’impotenza.»
È proprio così, immersi fino al collo nella spirale (in discesa, per fortuna) del Covid,
ancora intenti a portare il conto di positività e tassi di occupazione degli ospedali,
avremmo pensato a tutto, tranne di trovarci invischiati in una guerra. Anzi,
speravamo di risvegliarci, un giorno o l’altro, con l’annuncio che la fase critica fosse
conclusa e ci si stesse avviando verso quella successiva: la convivenza semi-pacifica
col virus.
Invece la triste realtà è ben diversa. Ieri mattina (giovedì 24 febbraio) le truppe russe
hanno iniziato a invadere uno stato sovrano: l’Ucraina.
Il primo sentimento, oltre all’incredulità, è velato da un normale egoismo e porta a
pensare a come questa situazione potrà entrare nel vissuto delle nostre esistenze,
con i rincari delle forniture di gas ed energia elettrica già in netta ascesa, così come il
grano.
Col passare delle ore, assume sempre più corpo la gravità della situazione ed il
drammatico coinvolgimento della popolazione civile che sta subendo,
pesantemente, questa aggressione bellica. Riflettendo su questa dolorosa
emergenza ucraina, mi sono ricordato che il 22 novembre 2017, presso la Sala
Consiliare di Frigento, all’interno di attività di studio organizzate in collaborazione
con la sezione di Avellino della “Società Filosofica Italiana”, presieduta dal prof.
Giovanni Sasso, abbiamo avuto l’onore di ospitare, il dott. Viktor Hamotskyi,
all’epoca Console Generale dell’Ucraina a Napoli.
Il suo intervento, appassionato e puntuale, su un tema, forse poco noto ai più:
“Riflessioni sull’Holodomor, l’olocausto rimosso”, emozionò tutti noi ed in
particolare gli studenti delle nostre scuole.
Ogni anno, il 23 novembre, si ricorda l'Holodomor, la carestia provocata dall'URSS di
Stalin che colpì l'Ucraina tra il 1932 e il 1933, causando milioni di morti.

La collettivizzazione forzata delle terre innescò una gigantesca carestia che colpì
varie parti dell'Unione Sovietica. Gli ucraini furono quelli che soffrirono di più le
conseguenze, poiché lo sterminio dei contadini s'intrecciò con la persecuzione e con
la lotta al patriottismo di un intero popolo. Per l'Urss, la fertile Ucraina,
soprannominata non a caso "il granaio d'Europa", era un Paese da sfruttare e per
questo Stalin decise di "spezzare la schiena" ai kulaki, forti oppositori della
collettivizzazione.
Alla luce di tutto questo, come non pensare alle nuove mosse in atto sullo
scacchiere internazionale? Ciò che ci aspetta non è possibile saperlo, ma possiamo
certo essere solidali con l’intero popolo ucraino, partendo dalle presenze sparse sul
nostro territorio e seguendo l’evolversi di un capitolo nero, l’ennesimo, della storia
di questo secolo.
Vicinanza e solidarietà da parte della nostra comunità. Partiamo da qui.