Franco Cuomo: “Per impedire che il confronto politico degeneri, necessita tagliare con i metodi e sistemi del passato”
Franco Cuomo parla di “San Giorgio del Sannio – Franco Cuomo: “Per impedire che il confronto politico degeneri, necessita tagliare con i metodi e sistemi del passato” strada di confronto, concertazione e di più larga condivisione, per individuare un grande passo in avanti verso il cambiamento”.
“La Demagogia è un’arma di ‘distrazione di massa’ che qualcuno, conoscendo molto bene Platone sulle degenerazioni dei diversi sistemi politici, si sente titolato a praticare con volpina disinvoltura, dimenticando, però, che San Giorgio non è un paese del del V o IV secolo A.C. e neppure la realtà degli anni 70 dove i comportamenti e le personali convinzioni venivano ieraticamente magnificate o censurate secondo la convenienza del politico di turno sotto la magistrale supervisione del parroco del tempo.
Viva Iddio, quei tempi sono lontani e il livello culturale, conoscitivo della società è così brillantemente cresciuto che il tentativo di confondere le idee ai cittadini o di aizzare il popolo su tematiche da medioevo, è destinato miseramente a fallire. Quindi, alla luce di tutto ciò, il suggerimento che mi sento dare al ‘neo apostolo delle rivoluzioni da salotto’ è quello di non insistere troppo su questo crinale da guerra civile, perché semmai avvenisse qualcosa di irreparabile, le conseguenze sarebbero non soltanto insanabili ma avrebbero un solo ed eloquente responsabile, e ciò non è assolutamente auspicabile per il nostro civilissimo Paese. Ma, perché ciò effettivamente non avvenga occorre soffocare sul nascere l’istinto belligerante di Ares sangiorgese, accentuato dalla democratica sconfitta del 4 ottobre che gli ha impedito di festeggiare la presunta certa vittoria.
A mio avviso, per impedire che il confronto politico degeneri, necessita tagliare definitivamente con i metodi e sistemi del passato: a) quando gli Strumenti Urbanistici si decidevano dietro una certa scrivania e supinamente venivano eseguiti dai tecnici redattori (pena l’esclusione); b) quando gli incarichi di ogni ordine e grado venivano conferiti senza procedure chiare ad imprese e professionisti, individuati; c)quando gli oneri di urbanizzazione ed altre tipologie di tasse/tributi venivano adoperati come strumenti di persuasione elettorale; d) quando si pagavano miliardi di lire a carico della comunità per espropri mal eseguiti; d) quando la gestione del patrimonio pubblico (Area Fiera – Palazzo Bocchini) veniva affidata con convenzioni-capestro a privati contro ogni criterio di efficacia, efficienza e di tutela dell’interesse generale.
Ecco, cosa non dovrà mai fare, secondo il mio punto di vista, la nuova Amministrazione per rimarcare una fondamentale e democratica differenza con chi li ha preceduti. Se poi sul mercato del martedì si seguirà, come giusto che sia, la strada del confronto, della concertazione e quindi della più larga condivisione, tutto ciò rappresenterà sicuramente un grande passo in avanti verso il cambiamento con la conseguenziale definitiva sconfitta di ogni velleità demagogica. Questo è non altro per esorcizzare lo spirito irrequieto di Ares sangiorgese”.