Mille miliardi di… dollari?
No!
Mille miliardi di… euro?
No!
Mille miliardi di… alberi?
Si!
Molte sono le iniziative da mettere in campo contro l’aumento del riscaldamento globale. Ma ce n’è una semplicissima: piantare mille miliardi di alberi sul pianeta nei prossimi dieci anni. Questa è la proposta lanciata del botanico Stefano Mancuso, docente di arboricoltura generale e etologia vegetale all’Università di Firenze e accettata dal G20. Piantare, piantare, piantare alberi e fermare la deforestazione. Ne abbiamo sottratti troppi alla biosfera. Una strategia semplice e fattibile che affronta il problema del riscaldamento globale assorbendo l’anidride carbonica già presente nell’atmosfera. Non affronta il problema del riscaldamento globale dal solito punto di vista del taglio delle emissioni che pur ci deve essere perché fanno aumentare la concentrazione di anidride carbonica. Purtroppo è molto complesso ridurre le emissioni di anidride carbonica in quanto sono legate direttamente alla crescita economica e all’aumento delle produzioni, quindi non è possibile azzerarle in poco tempo. Ci vorrà una riconversione – sia industriale e sia culturale – che ci impegnerà per decenni. E intanto che riconvertiamo il sistema industriale e sociale gli alberi possono dare un contributo significativo verso la riduzione del riscaldamento globale. Infatti con la loro fotosintesi clorofilliana assorbono anidride carbonica, insieme all’acqua producono zuccheri per la loro sopravvivenza ed emettono ossigeno. Meglio di così! La Natura già ci ha dato i mezzi per combattere l’eccessivo riscaldamento globale, ma l’Homo sapiens non li usa. Peggio, distrugge intere foreste. Negli ultimi due secoli, dice il prof. Mancuso: “Abbiamo tagliato 2.000 miliardi di alberi che rappresentano un terzo di tutti gli alberi mai esistiti sulla Terra. Prima dell’inizio dell’attività umana sul pianeta c’erano 6.000 miliardi di alberi. Oggi ne sono rimasti 3.000 ma 2.000 li abbiamo tagliati negli ultimi due secoli. Li abbiamo tagliati per utilizzarli come materiale ma oggi li tagliamo per far posto a piantagioni soprattutto di alimenti per animali”. La COP26 ha stabilito che entro il 2030 ci sia lo stop alla deforestazione. È un buon proposito che speriamo non rimanga solo parole ma si traduca in fatti anche prima del 2030, però intanto facciamo di tutto per riforestare. Se riuscissimo a piantare 1000 miliardi di alberi sul pianeta in dieci anni guadagneremmo tempo – stimato in 50 anni – che ci permetterebbe di affrontare la riconversione industriale e culturale con più gradualità e in maniera meno drammatica. Piantare 1000 miliardi di alberi non è operazione semplice, ma si può realizzare. Intanto gli spazi ci sono. Basti pensare agli spazi lasciati liberi dove l’uomo ha deforestato. Se ne abbiamo tagliato 2000 miliardi, piantarne mille è sicuramente possibile. E aggiunge il prof. Mancuso: “Poi ci sono gli spazi destinati all’allevamento animale. Il 77% delle terre agricole, uno spazio 4 volte gli Stati Uniti, è destinato all’allevamento animale che non ce n’è bisogno, potremmo ridurlo per piantare al loro posto 1000 miliardi di alberi. Ci sono tante iniziative. Ci sono molti paesi che hanno iniziato a piantare e che hanno fatto progetti per piantare miliardi di alberi. Ancora nessuno – è anche molto recente il G20 – ha iniziato a fare un piano perché dobbiamo piantare 100 miliardi di alberi l’anno se vogliamo piantarne 1000 miliardi entro il 2030. Ci sono paesi che stanno facendo meglio e altri che stanno facendo peggio. L’UE ha promesso prima del G20 che avremmo piantato 1000 miliardi di alberi. Se noi piantassimo 1000 miliardi di alberi quando questi alberi avranno raggiunto un’età matura riusciremmo ad assorbire il 20% del surplus, cioè di quanta anidride carbonica abbiamo prodotto in più dalla rivoluzione industriale ad oggi. È tanto. Non è risolutivo, ma è una buona quantità”. Nello scegliere gli alberi vanno preferite le specie che si adattano meglio al luogo e che crescono più velocemente per avere al più presto un maggior assorbimento dell’anidride carbonica. Contemporaneamente si deve assolutamente fermare la deforestazione, altrimenti sarebbe come un treno che vuol procedere con una sola rotaia. La deforestazione va bloccata immediatamente. Ecco il binario per far procedere il treno contro il riscaldamento globale: piantare 1000 miliardi di alberi e fermare la deforestazione.
Ing. Michele Zarrella