AIDR, applicazione degli NFT nel mondo educativo

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AIDR, applicazione degli NFT nel mondo educativo

La sigla NFT, Non Fungibile Tokens, è ormai tra le più presenti nei discorsi che riguardano le tecnologie, insieme al concetto della blockchain.

Nel testo che segue, redatto da Andrea Pisaniello, Instructional Designer/E-Learning specialist, dell’Associazione Italiana Digital Revolution, si approfondisce il concetto degli NFT calandolo nel contesto educativo.

“Cosa sono gli NFT. Nel mondo digitale ultimamente si parla spesso di NFT e di risorse  digitali crittografiche. Ma cos’è un NFT (Non Fungible Token)? E’ un  token digitale e crittografico unico ed immutabile, rappresenta un  atto di proprietà creato ed archiviato utilizzando la tecnologia  blockchain, è pertanto di proprietà dei creatori stessi di contenuti  digitali o di chi ne acquisisce i diritti. Essendo un token non  fungibile, non può essere modificato e non può essere scambiato con un  altro token di pari valore.

Per comprendere meglio, consideriamo un NFT come un’opera d’arte  unica, ad esempio la Gioconda di Leonardo Da Vinci, ne esiste una sola  ed è situata la Museo del Louvre di Parigi; se qualcuno volesse avere  quel quadro in particolare, dovrebbe acquistarlo (qualora fosse in  vendita) o produrre una copia, ma in quel caso non si tratterebbe più  della Gioconda originale che è ciò che da valore all’opera.

La stessa cosa accade con gli NFT, sono un bene digitale unico, tale  individualità è dovuta ad una marca digitale, dotata di un certificato  di autenticità e unicità. Gli NFT sono associati a dei contenuti  digitali, un video, una foto, una gif, un testo, un articolo, un audio  di cui ne garantiscono appunto l’unicità e l’autenticità. Quando  l’oggetto digitale viene certificato come un NFT è come se si  apponesse sopra la firma dell’autore.

Come funzionano gli NFT

Qualsiasi contenuto digitale può essere potenzialmente tokenizzato,  attraverso la tecnologia blockchain, può essere dotato di una serie di  metadati che ne garantiscono l’autenticità, identificandone l’autore,  il valore iniziale, di acquisizione e tutte le transazione avvenute  dalla sua creazione.

Quando si tokenizza un contenuto digitale, si crea un certificato  digitale di proprietà e autenticità, che indica l’unicità del  contenuto e che i diritti di proprietà di tale contenuto sono di chi  l’ha acquistato.
Questi asset digitali vengono acquistati e venduti su dei mercati NFT,  dove i loro creatori o venditori li mettono in vendita attraverso un  prezzo fisso o pianificando delle aste.
Chi acquista un contenuto digitale legato ad un NFT non acquista  l’oggetto in senso stretto, si garantisce la possibilità di  rivendicare un diritto di proprietà su quell’asset, attraverso lo  strumento dello smart contract, un protocollo  informatico che  facilita e verifica l’esecuzione di un contratto.

Principali caratteristiche degli NFT

La caratteristica principale degli NFT, ovviamente, è che sono  digitali, non sono degli oggetti materiali.
Si tratta di contenuti, opere e oggetti digitali unici, creati come  abbiamo visto con la tecnologia blockchain, che ne permette la  tracciabilità, e fa si che non possano essere falsificati o hackerati.
Gli NFT si basano su due standard: ERC-721, ed il più recente ERC-1155  entrambi basati sulla blockchain Ethereum.

Utilizzo attuale degli NFT

Gli NFT possono in teoria applicarsi a qualsiasi proprietà  intellettuale, ma fino ad ora il loro sviluppo si è concentrato su  alcuni settori.

Arte e musica
Ultimamente diversi artisti si sono affacciati a questa nuova  tecnologia, affascinati dall’opportunità di creare opere digitali  senza il rischio che vengano copiate. Oggetti come immagini, brevi  video e quadri vengono definiti crypto art.  Gli artisti digitali sono  decenni che distribuiscono le proprie opere online, però prima  dell’avvento degli NFT non esisteva un sistema per possederle e  collezionarle in modo unico e tracciabile.
Le crypto art NFT nel 2021 hanno vissuto un momento d’oro, diversi  artisti e personaggi famosi le hanno acquistate a cifre elevate per  poi esporle sui propri profili social, le hanno utilizzate come sfondo  per le videoconferenze, per creare dei volantini, gli artisti stessi  hanno creato delle gallerie online per vendere le proprie opere  digitali.

Così come l’arte gli NFT si stanno inserendo nel mercato musicale,  diversi artisti stanno creando contenuti NFT per rendere uniche le  esperienze dei propri fan più affezionati. In Italia Boosta  (tastierista dei Subsonica) insieme al visual artist croato Danijel  ZeZelj e con la collaborazione della start-up Genuino, hanno creato il  progetto Music is Art. Lanciato sulla piattaforma Marketplace, il  progetto riguarda una collezione di composizioni musicali e visual art.
Il DJ Steve Aoiki ha creato una clip “Hairy” di 30 secondi  accompagnata da animazioni.
L’artista internazionale The Weeknd ha pubblicato diversi contenuti  NFT sulla piattaforma OpenSea.

Oggetti da collezione
La tecnologia NFT si è dimostrata particolarmente di successo per  versioni digitali di oggetti da collezione, come ad esempio le card  collezionabili.
Leghe sportive come l’NBA, la MLB e la NFL hanno creato delle raccolte  digitali per commemorare giocatori importanti, giocate eccezionali o  statistiche storiche. Diversi giocatori professionisti hanno creato  delle proprie card NFT con le loro giocate.
La piattaforma streaming DAZN ha creato diversi video brevi in formato  NFT sulla piattaforma OpenSea per presentare l’incontro di boxe tra  Canelo e Saunders.

Gaming
Gli NFT possono essere collegati ad alcuni oggetti che si trovano  all’interno dei videogiochi, come armi, personaggi, abiti, luoghi.  Molti oggetti sono già stati creati, venduti e scambiati all’interno  dei vari markets dei relativi giochi. In futuro oggetti all’interno  dei giochi potranno essere disegnate da personaggi famosi e venduti  come pezzi unici, immaginiamo che Messi disegni una scarpa da calcio  con tecnologia NFT e che la metta in vendita per essere utilizzata  dall’acquirente nel popolare gioco FIFA.

Potenziale applicazione degli NFT nel mondo educativo

Certificazioni
Grazie alle sue caratteristiche e funzioni, gli NFT possono svolgere  un ruolo primario anche utilizzati nel campo dell’istruzione. Pensiamo  ad esempio alle certificazioni Universitarie o di istituti di  formazione, che potrebbero essere create per gli studenti utilizzando  la tecnologia NFT, l’utilizzo di questo strumento può essere utile per  l’autenticità dei certificati attraverso un’identificatore inserito  nelle qualifiche accademiche. Potenzialmente tutti i certificati o i  diplomi conseguiti durante la carriera universitaria potranno essere  tokenizzati e archiviati in una sorta di portafoglio digitale, che  avrà la funzione di storico educativo di una persona. Questo potrebbe  essere di supporto anche per i datori di lavoro nella valutazione  delle certificazioni presentate dai candidati a quell’offerta di lavoro.

Diritti, innovazione e ricerca
Durante la carriera accademica gli studenti creano dei progetti,  scrivono la tesi, sviluppano ricerche, tutte attività che spesso hanno  dei problemi per quanto riguarda la questione del diritto d’autore.  Con gli NFT gli studenti avranno la possibilità di salvare i propri  progetti in modo indipendente, avendo la garanzia di mantenere il  diritto di proprietà su quel progetto. Gli studenti di storia  dell’arte registreranno le proprie opere durante il percorso  universitario come NFT. Spesso diversi inventori, creativi e geni  hanno perso diritti sulle proprie opere semplicemente perché non  avevano la possibilità di brevettarle. La tecnologia NFT potrà fornire  crediti ai proprietari delle opere utilizzando il principio di  immutabilità della blockchain e incorporare in questo modo i metadati  e i parametri dell’invenzione in un NFT.
Un esempio ci è dato dall’UC Berkeley che a maggio del 2021 ha  tokenizzato e messo all’asta i brevetti per l’editing genetico e  l’immunoterapia del cancro, vincitori del premio Nobel. L’8 giugno  2021 i brevetti sono stati acquistati per 22 Ethereum, l’equivalente  di 55.000 dollari.

I tutor che producono materiali didattici,i docenti che scrivono testi  universitari, i dottorandi che pubblicano articoli, tutti i creatori  di contenuti che sono interessati ad offrire corsi, lezioni,  videoconferenze, attività di tutoring, possono trarre vantaggio dagli  NFT. Se un creatore di contenuti sviluppa un progetto e lo vende su un  marketplace o lo vende ad un’Università, potrà inserire delle opzioni  di royalties sulle vendite secondarie. Prendiamo come esempio i libri  di testo universitari, una volta acquistati dagli studenti, i testi  entrano in un mercato secondario di rivendita come testi usati, ma  l’editore o l’autore non ottiene un guadagno sulle seconde rivendite.  Gli NFT renderebbero possibile il guadagno sulle seconde rivendite  poiché ogni transazione di un token viene salvata su un registro  blockchain.

Le Università e gli Istituti formativi potrebbero utilizzare i token  per creare corsi online, biglietti di eventi, sessioni di tutoraggio  online. Si potrebbero creare dei token collegati a borse di studio o  sconti sulla retta. Siamo ancora agli inizi e le possibilità di  utilizzo degli NFT per il mondo dell’apprendimento sono ancora  inesplorate, sarà interessante vedere come procederà l’evoluzione  dell’utilizzo dei token nel campo educativo.

Il presente articolo è stato tokenizzato come NFT sulla piattaforma OpenSea”.