Benevento. “Il cinema che non si vede” con “L’uomo che vendette la sua pelle”

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Benevento. “Il cinema che non si vede” con “L’uomo che vendette la sua pelle”

Martedì 21 dicembre ore 20,30 la rassegna “Il cinema che non si vede” dedicata al cinema al femminile, arriva anche a Benevento, al GREEN PINE House Events di Contrada Caprarella. La rassegna è organizzata da UCCA, Zia Lidia Social Club e Kinetta LabUs.

L’UOMO CHE VENDETTE LA SUA PELLE di Kaouther Ben Hania, vagamente ispirato alla vicenda dello svizzero Tim Steiner, trasformato nel 2006 in opera d’arte vivente dal belga Wim Delvoye, propone una riflessione sull’atteggiamento cannibalico dell’Occidente nei confronti dell’emisfero povero del mondo, passando attraverso un apologo sulle derive dell’arte contemporanea.

Potete prenotare il vostro posto scrivendo al numero 3664871974

Il film si è aggiudicato il “PREMIO ORIZZONTI” alla 77 Mostra del Cinema di Venezia per la migliore interpretazione maschile.

Una riflessione intricata quella che L’uomo che vendette la sua pelle apre a livello di moralità, di giustizia, di mercato e compravendita, ma anche sulla natura stessa dell’arte e su uno spazio come quello circoscritto ad un’opera che appartiene, nella sua totalità, alle mani di un artista. Una storia appassionante quella sceneggiata da Kaouther Ben Hania e ancor meglio messa in scena rispettando quei parametri d’argomento che la pellicola si era predestinata. Un’opera che riesce a stabilire un dialogo diretto con le limitatezze che spesso toccano l’essere umano e che nelle macro sezioni delle sue osservazioni trova la maniera di creare un delicatissimo dibattito che si risolve nell’inseguimento della vicenda del personaggio di Sam Ali, che letteralmente pone sulla propria pelle tutte quelle aspettative, tutte quelle speranze, le occasioni o meno di rivalsa di un rifugiato che sarà, nell’apparente libertà, messo nuovamente sotto chiave.