Federdipendenti. Ardolino: “Burocrazia e insipienza dell’INAIL danneggiano i lavoratori”

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Federdipendenti. Ardolino: “Burocrazia e insipienza dell’INAIL danneggiano i lavoratori, ostacolando il rinnovo contrattuale”.

“Quando istituzioni ed enti pubblici non svolgono in maniera adeguata i propri compiti, rischiano di danneggiare i cittadini. E’ ciò che accaduto ad un lavoratore sottoposto a visita medica dall’Inail provinciale di Avellino, dopo un infortunio. L’ambiguo e superficiale esito dell’esame ha ostacolato il rinnovo del contratto al paziente, mettendo la persona in mezzo ad una strada”. A denunciarlo è Giovanni Ardolino, segretario provinciale di FederdDipendenti.

“Nel caso in questione – prosegue il dirigente sindacale –, che abbiamo avuto modo di approfondire, anche su richiesta del datore di lavoro, emergono con evidenza gli effetti negativi e paradossali che l’atteggiamento burocratico e l’insipienza possono avere sulla vita quotidiana dei cittadini utenti, quando questi incappano nelle maglie di strutture ed operatori che non svolgono in maniera adeguata la propria funzione.  Il dipendente di un esercizio commerciale, che stava per riprendere l’attività lavorativa, dopo una pausa forzata, dovuta ad un infortunio, si è visto rilasciare un certificato dall’Inail assolutamente incomprensibile, nel quale si dichiarava che l’infortunato era nelle condizioni di riavviarsi al lavoro, ma che era necessaria una vista medica, evidentemente privata, per accertare l’idoneità alla mansione svolta. Un inatteso e contradditorio epilogo, che ha sostanzialmente messo in discussione la posizione del lavoratore, peraltro in prossimità di scadenza del contratto a tempo determinato. Il datore di lavoro, che a questo punto avrebbe dovuto anche farsi carico dei costi dell’ulteriore approfondimento diagnostico, vista l’incertezza della situazione, ha preferito non assumersi la responsabilità e l’onere di un rinnovo del contratto, che inizialmente sarebbe stato disposto ed interessato a prolungare”.

“Di fronte a questa vicenda – conclude Ardolino – ci chiediamo innanzitutto quale sia il ruolo e la funzione dell’Inail, se l’ente non è in grado di stabilire l’idoneità al lavoro di un utente. Il medico che ha effettuato la visita in oggetto ritiene di aver svolto adeguatamente la propria mansione? Domanda che poniamo anche alla dirigenza dell’ente, alla quale chiediamo che venga riesaminato il caso, a nostro avviso trattato con estrema superficialità e pigrizia. Non vogliamo credere, aggiungiamo, che ciò sia avvenuto soltanto perché il lavoratore esaminato è una persona extracomunitaria, che si trova improvvisamente disoccupato, senza una ragione plausibile”.