L’editore Blurb pubblica in questi giorni “Storefront signs”, il nuovo libro Luigi Cipriano, l’apprezzato fotografo avellinese d’adozione e nativo di Guardia del Lombardi.
Questa è solo la tappa più recente di un’annata ricca di soddisfazioni per Cipriano che, infatti, è stato selezionato all’Urban Book Award di Trieste nel 2020 e nel 2021 è stato inserito tra i gli 11 finalisti del premio sui 125 libri in gara dalla giuria composta da 31 membri di fama internazionale che annovera tra gli altri Bruce Gilden (Presidente di Giuria), Paolo Pellegrin, Francesco Cito, Andréa Holzherr, responsabile delle mostre di Magnum Photos, nonché autori internazionali del calibro di Jérôme Sessin (Magnum Photo), Nick Turpin e Tatsuo Suziki.
“Storefront signs” segue “Oltre” pubblicato sempre da Blurb con il concorso di importanti poeti italiani e, in un certo senso, esprime lo stesso anelito di fissare attimi di realtà per guardare “oltre” la facciata, lo “Storefront” appunto, per scoprire o immaginare la storia dei luoghi e dei suoi abitanti.
Gli scatti raccolti in STOREFRONT SIGNS sono stati realizzati negli Stati Uniti. In questo lavoro, lo sguardo della fotocamera è diretta a fermare immagini di locali e chioschi che, con i loro cartelloni e le insegne al neon, generano una tavolozza di colori che trasmette emozioni di vitalità, a partire dalla diversificazione multietnica che vive luoghi di un’America meno notata dai turisti, affascinati più dalla megalopoli dei grattacieli.
Cipriano prende ispirazione dall’opera di Wim Wenders “SCRITTO NEL WEST” (prodromico al film culto “Paris Texas”) ma, a differenza del lavoro di Wenders, che evidenzia la solitudine della periferia, nel libro di Cipriano troviamo una realtà vivace, riprendendo luoghi che non sono solo contenitori sterili o abbandonati, ma spazi vitali, che ci riportano alla speranza di poter ritornare a viaggiare, rivitalizzando quelle sensazioni e quei colori che per ora ci sembrano perduti, ma che domani saranno il segno di una nuova rinascita.
Il libro è da pochi giorni disponibile sulle piattaforme on-line, in una duplice versione, con copertina rigida e morbida, e si avvale di un saggio critico della lettrice di Fotografia FIAF, Stefania Lasagni, da cui riprendiamo un passaggio:
Esiste un altro luogo che sia stato così tante volte narrato nella letteratura, ritratto dalla fotografia o immortalato dal cinema come “La Grande Mela”? […] Quale è il motore che spinge quindi un autore a confrontarsi con tutta questa moltitudine di rappresentazioni che da Stieglitz ai giorni nostri “la città che non dorme mai” ha ispirato? […] “Riconoscere, selezionare ed offrire il proprio peculiare sguardo sulla realtà incontrata e quindi sul mondo? Luigi Cipriano ha condensato nel suo progetto queste due esigenze, ha riconosciuto e rappresentato il proprio immaginario andando a selezionare accuratamente quelle porzioni di realtà che lo potevano condurre a vivere, immergendosi nella città, le sensazioni e le emozioni incontrate nella lettura del libro di Wim Wenders “Scritto nel West”. L’autore In questo lavoro, senza lasciarsi incantare dalle lusinghe della strabiliante verticalità che ammalia i turisti, ha scelto di narrare una New York orizzontale, un livello umano dove la quotidianità si dipana tra piccoli store, chioschi, botteghini, caffetterie, market”.
Inoltre, il libro è corredato dalla Prefazione di Stefano Maraschio, noto Blogger e Youtuber di Street Level Photography, che conta più di 32000 iscritti. Qui un frammento della sua nota: “Le foto che troverete in questo libro vi faranno compiere un viaggio attraverso scorci che abbiamo visto solo nei film e che sembrano esser stati messi lì dal regista per raccontare la propria storia. La verità è che esistono davvero e Cipriano ce li consegna nella loro naturalezza attraverso le sue foto. Le luci e i colori si fondono insieme e il disordine di un guazzabuglio di insegne, diventa ordine, e rende ogni singola foto, essa stessa un’insegna della “Nazione America”.