Aidr, Vito Coviello parla di ‘Mobilità e Transizione ecologica’

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Aidr, Vito Coviello parla di ‘Mobilità e Transizione ecologica’

Vito Coviello, Socio AIDR e Responsabile Osservatorio Tecnologie  Digitali nel settore dei Trasporti e della Logistica interviene su: “Mobilità e Transizione ecologica: Un lungo percorso per rinnovare le  infrastrutture, cambiare le abitudini  e rimettere  a posto le cose”

Transizione energetica,  Transizione digitale, Transizione  verso  nuove forme di mobilità: è iniziato un lungo cammino e dopo aver   ignorato per molto tempo i laceranti  gridi di allarme del Pianeta, è  ora urgente cercare di rimettere a posto le cose.

La transizione avviene però  in modalità “dinamica”  e, quindi,  in  parallelo  con l’evoluzione del peggioramento dello stato di salute  del Pianeta in corso:  la strada da percorrere è, quindi, tutta in  salita.

Nell’ambito della mobilità   a preoccupare maggiormente è lo stato  delle aree metropolitane,  mentre riguardo alle aree extraurbane  permane il forte squilibrio del trasporto su strada rispetto alle  altre modalità di trasporto, soprattutto riguardo alle merci.

Sono molti i progetti che si potranno avviare a breve,  grazie alle  risorse che saranno messe a disposizione dal Piano Nazionale di  Resistenza e Resilienza (PNRR):

riguardo al trasporto ferroviario si prevede l’estensione dell’alta  velocità e il potenziamento delle reti regionali
il rinnovo dei mezzi   per ridurre le emissioni riguarderà le navi, i  treni e gli autobus
sono previsti investimenti sui porti per  sviluppare i trasporti  marittimi e la logistica
altri investimenti sono previsti per le strade e le autostrade dove  gli interventi di digitalizzazione consentiranno di innalzare il  livello di sicurezza
l’intero comparto della logistica potrà contare su investimenti volti  a garantire la transizione ecologica del settore
sarà favorita la mobilità ciclistica con la realizzazione di nuove  piste ciclabili nelle aree metropolitane
altri interventi saranno concentrati nello sviluppo  della viabilità  delle aree interne e delle strade provinciali.
Più in generale si prevede di migliorare la qualità delle  infrastrutture sociali e delle abitazioni  ed è importante  sottolineare che la realizzazione di quanto sopra sarà possibile  grazie ai fondi disponibili,  ma che occorrerà per  molti progetti una  forte collaborazione tra i ministeri.

Se guardiamo alle missioni del PNRR   digitalizzazione, innovazione,  competitività e cultura,  rivoluzione verde e transizione ecologica,   infrastrutture per una mobilità sostenibile e   inclusione  e coesione  sociale, ci si rende immediatamente conto di come sarà fondamentale  non solo la collaborazione tra i ministeri competenti

MIMS  – Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile,
Ministero per il SUD e per la Coesione Territoriale,
Ministero della Transizione Ecologica,
Ministero della Transizione Digitale ,
Ministero della Cultura,

Ma anche una cabina di regia che ne coordini i piani di intervento.

Le linee guida del cambiamento sono quelle dettate dall’UE, dai   principi dell’agenda 2030 dell’ONU e del Green Deal.

Riguardo alla mobilità sostenibile saranno messi a disposizione 41,8  miliardi di euro; al fine di avere proposte e utili indicazioni  riguardo all’attuazione del piano,  è stata istituita la  “consulta  per le politiche delle infrastrutture e della mobilità sostenibile”   costituita da imprenditori, associazioni ambientaliste e dalle  organizzazioni sindacali.

Uno dei principali obiettivi  nell’ambito della mobilità sostenibile è  quello dello  “shift modale”, del passaggio a modalità di trasporto  sostenibile in linea con gli obiettivi UE rappresentati  nel libro  bianco dei trasporti.

Occorre dunque spostare dalla strada ad altre modalità di trasporto i  passeggeri e le merci attraverso quella che viene chiamata la “cura  del  ferro”  che porterà ad un abbattimento di 2,3 milioni di  tonnellate annue di emissioni di CO2.

Quali sono gli interventi che consentiranno di raggiungere l’obiettivo   di cui sopra?  Di seguito un po’ di numeri.

Riguardo alle infrastrutture saranno realizzati:

700 km di ferrovia con nuove linee di alta velocità  (25 miliardi)  e  regionali (5,45 miliardi),
216 Km di nuove linee tranviarie, metropolitane e filobus,
1.800 KM di ciclovie turistiche e urbane
Sperimentazione dell’idrogeno per le ferrovie non elettrificate (in  Val Camonica e al SUD)
miglioramento dei collegamenti ferroviari con porti e aeroporti
potenziamento dei nodi ferroviari nelle aree urbane (3 miliardi)
riqualificazione di 30 stazioni strategiche dal punto di vista  trasportistico e turistico (700 milioni)
Interventi per l’ammodernamento e il potenziamento dei porti (3,8  miliardi), l’attuazione   del piano nazionale “Cold ironing”  che  permetterà  alle navi di sostare nei  porti  eliminando le emissioni  inquinanti  e gli  interventi  per agevolare l’intermodalità con la  realizzazione dell’ultimo miglio ferroviario nei porti di Venezia,  Ancona, Civitavecchia, Napoli e Salerno.

Riguardo ai mezzi di trasporto, è previsto il rinnovo dei treni, del  parco autobus e delle navi per la riduzione delle emissioni.

Si elencano di seguito  tra i principali interventi le assegnazione di   risorse per:

Il trasporto locale “green” e il  trasporto locale veloce di massa,   sono stati destinati 8,4 miliardi; rientrano in questo ambito il  rinnovo del parco autobus con l’acquisto di mezzi “full electric” per  le  città di Milano, Roma, Napoli, i treni per il trasporto pubblico  locale e degli Intercity al Sud, il rinnovo di materiale rotabile per  il trasporto delle merci e l’acquisto di nuove navi ‘ecologiche’ per  un collegamento più veloce e sostenibile nello Stretto di Messina.
l’acquisto di 3.200 nuovi  autobus elettrici e a idrogeno per le aree urbane
l’acquisto di 2.000 nuovi  autobus a metano per il trasporto  extraurbano.
Sono tantissimi gli interventi di potenziamento delle infrastrutture e  di creazione di nuove linee, facilmente consultabili sul sito del  Ministero delle  Infrastrutture;  è opportuno dare evidenza che una  volta completata la linea ad alta velocità, il tempo di percorrenza  tra Roma e Reggio-Calabria si ridurrà di circa un’ora, da 5 a 4 ore, e  sarà  lo stesso tempo  necessario per spostarsi in treno da Roma a  Torino, tratta di pari lunghezza.

Sono anche previsti interventi di velocizzazione ed efficientamento  delle cosiddette  ‘connessioni diagonali’, come la Roma-Pescara (0,6  mld), la Orte-Falconara (0,5 mld), la  Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia (0,4 mld): tutti interventi che  consentiranno di ridurre di molto i tempi di percorrenza per le  connessioni con le linee ad  alta velocità.

Le opere di cui sopra   permetteranno anche di aumentare il traffico  merci su rotaia, di rendere più agevole il collegamento delle linee  del Nord Italia con l’Europa e di migliorare le connessioni con i porti.

Sono previsti anche investimenti nelle linee storiche nazionali   nell’ambito del programma “Percorsi nella storia” che daranno maggiore  impulso al turismo nella scoperta di luoghi dove il tempo sembra  essersi fermato e si avrà la possibilità di ammirare panorami  bellissimi e storie che ci riporteranno indietro nel tempo.

Mobiliy as a Service (MaaS): un progetto del PNRR che vuole integrare  i servizi di trasporto pubblici e privati in un unico canale digitale.

Si tratta di una iniziativa che mira a standardizzare la tecnologia, i  dispositivi e le soluzioni di viaggio al fine di promuovere la   condivisione dei dati, la loro riutilizzabilità e l’interoperabilità  tra i sistemi degli  operatori di trasporto,  realizzando una piena  integrazione delle soluzioni di viaggio.
Il passaggio  alla digitalizzazione dei processi  degli operatori di  trasporto pubblico e privati, l’utilizzo di  tecnologie e di  dispositivi standard volti a favorire l’interoperabilità, consentirà  agli utenti di trarre maggiori benefici sia in termini di acquisto  delle soluzioni di viaggio sia in termini di esperienza di viaggio,   grazie alle offerte integrate  degli operatori che concorreranno nella  soluzione anche con differenti modalità di trasporto (treno+gomma,  treno+nave, treno+gomma+nave, …)

Il MaaS  offrirà una nuova visione della mobilità  che avrà alla base  l’integrazione di molteplici servizi di trasporto pubblico e privato  ma tutti saranno accessibili all’utente finale attraverso un unico   canale digitale.
Il progetto prevede apposite procedure selettive pubbliche finalizzate  a selezionare le città metropolitane in cui testare le soluzioni MaaS.
Come opereranno i nuovi servizi?

Saranno realizzate  delle nuove piattaforme digitali  note anche come  “piattaforme digitali di intermediazione”  che abiliteranno nuove e   diverse funzionalità che vanno dalla programmazione dei viaggi  alla  prenotazione dei medesimi, al pagamento unificato dei servizi, alle  informative da dare all’utente fino al servizio post-vendita e  post-viaggio.

Riguardo al Maas sono previste due fasi.

La prima Fase è  di selezione ed è stata avviata con una   manifestazione di interessi aperta il 1* ottobre2021 e che si chiudere  il prossimo29 ottobre.
L’obiettivo di tale manifestazione di interesse è di individuare e  finanziare tre progetti  pilota in altrettante città metropolitane.   Si fa riferimento alle città metropolitane tecnologicamente più  avanzate   tra le quali si prevede di avere un margine di successo più  alto nella realizzazione dei progetti  MaaS. I tre progetti  potranno  contare su co-finanziamenti  nelle fasi di sperimentazione
Tutti i Comuni capoluogo delle Città metropolitane potranno inviare la  propria manifestazione di interesse a entrare a far parte dei primi  tre progetti pilota di servizi Mobility as a Service.

La seconda Fase  prevede  la selezione di altri sette progetti in aree  limitrofe ai 3 progetti  che  saranno supportate progettualmente dalle  tre città leader e anche in questo caso potranno beneficiare di  co-finanziamento nella fase di sperimentazione.
Sono sulla griglia di partenza tantissimi progetti, quindi, tutti con  l’obiettivo di migliorare la qualità della vita ma soprattutto avranno  lo scopo di garantire una  transizione  ecologica che ci porti a  ridurre le emissioni di CO2 come da piano europeo 2030. I
In tutti questi progetti la digitalizzazione avrà come sempre un peso  rilevantissimo nella semplificazione e nella ottimizzazione dei  processi.