La scommessa Draghi: opportunità e autonomia di Nicola Prebenna

La scommessa Draghi: opportunità e autonomia di Nicola Prebenna

Il quadro politico, economico italiano è oggi abbastanza positivo. Non poco ha contribuito la guida del governo affidata ad una personalità competente e autonoma. Di sicuro, le varie formazioni politiche, i partiti nelle forme nuove e tradizionali annoverano al loro interno personalità di spessore. Il limite alla loro incisività è dato dalla conflittualità interna, dalla guerra senza pietà per la conquista della leaderschip. Spesso manca una visione spesso miope dei reali interessi dei cittadini, specie di quelli che contano poco o niente. La competenza ed il prestigio internazionale di Draghi sono noti a tutti, in Italia ed all’estero.  E questo è un vantaggio di non poco conto. Se aggiungiamo che la sua competenza e determinazione lo liberano dai vincoli e dai condizionamenti delle correnti, dei partiti, capiamo come con lui sia possibile fare molto. E’ possibile con lui raggiungere obiettivi che ai politici ordinari non è concesso. In un momento delicatissimo per il paese, nel continuo confronto/scontro tra i diversi partiti, schieramenti, fazioni, il paese rischiava di restare impantanato. Che fare? Occorre far tesoro della lezione che scaturisce dalla presidenza Draghi. I partiti devono recuperare la passione per la politica nell’interesse del paese, mettere da parte le connivenze con le lobbeis, con i gruppi di potere. Urge sposare senza falsi pretesti le ragioni degli ultimi. Occorre volere che la macchina dello stato funzioni superando le pastoie della burocrazia e ribadendo la nozione di politica come servizio. O i partiti, ma non solo loro, o le istituzioni, o i cittadini si convincono che occorre cambiare profondamente mentalità, o dopo questa parentesi positiva, torneremo agli antichi lamenti. E a nulla vale la considerazione manzoniana, ribadita nel coro dell’atto III dell’Adelchi, quando ricorda agli italiani che si erano illusi della libertà portata da altri, che dovevano tornare “ai solchi bagnati di servo sudor”.