Gesualdo, Collettiva d’Arte contemporanea Raccolti & Liberi per la Ri_Partenza a cura di Francesco Caloia

La rassegna di arte contemporanea che si inaugurerà Domenica 8 agosto alle ore
18,00 nel castello di Gesualdo (AV) e sarà visitabile fino all’8 settembre 2021, è una
collettiva che si pone in linea con una prima mostra tenutasi lo scorso anno nel
complesso architettonico dell’Abbazia di San Michele Arcangelo di Sturno, avente
come titolo: “San Michele l’Arcangelo guerriero tra vecchi e nuovi demoni”, curata
dall’artista former dirigente scolastico prof. Francesco Caloia e sostenuta dalla locale
amministrazione comunale. La mostra di Gesualdo intende porsi pertanto come
continuazione di un ciclo di ampio respiro che sarà effettuato in varie località irpine,
teso a rileggere e rivalutare le identità territoriali attraverso forme di
contaminazione creativa; un progetto espositivo che nasce dalla volontà di operare
una riappropriazione di un patrimonio antico, fatto di simboli, miti e segni, affinché
esso sia il fermento creativo per una nuova stagione di crescita artistico culturale.
Il progetto vuole dimostrare come l’arte, inserendosi nel corpo vivo di una
comunità, cioè nel suo nucleo identitario più forte e costante, può trovare nuove
strade in grado di rigenerare l’artista ed il territorio. La produzione creativa diventa
quel valore aggiunto che agisce come elemento qualificante e riqualificante di un
luogo e di un tempo. La mostra fortemente voluta dal sindaco del Comune di
Gesualdo notaio Edgardo Pesiri e dall’amministrazione tutta, dalla Pro Loco
“Civitatis Iesualdinae”, dalla Cooperativa di servizi per il turismo, accoglienza
visitatori, promozione del territorio: “GUIDO”, vuole essere un segnale di ripartenza,
essa volutamente mescola linguaggi e correnti, tecniche e materiali, per aprire gli
occhi sulle espressioni di un “universo a parte “, per molti versi enigmatico. L’intento
del curatore è quello di far conoscere il lavoro di tanti artisti campani rapportato a
questi tempi di post-Covid 19, un dopo pandemia che ci appare impalpabile, ancora
carico di incertezze, ma che mostra prospettive nuove che si concretizzano con
quello che noi siamo in grado di fare. Tutte le autrici e gli autori delle opere in
mostra portano con loro ricordi, emozioni, immagini, che segnano un ricco percorso
di linguaggi, di sogni, di speranze, di socializzazione, di situazioni a volte enigmatiche
a volte paradossali, con opere realizzate da alcuni con tanta passione, da altri con
talento e professionalità, rappresentando sempre e comunque un’opportunità di
conoscenza per chi avrà il piacere di vederle. Il figurativo, l’astratto, l’informale si
intrecciano rappresentando un sondaggio conoscitivo ricco di tematiche varie: una
figura tratta da un bagaglio iconografico classico, convive e si accosta ad opere nelle
quali vengono usate tecniche sperimentali, tutte permeate da un lavoro di ricerca.
Le scelte di poetica, ognuno con la propria diversità, sono chiare; le opere di questi
artisti generano comunque enigmi dai significati fluttuanti, rebus concentrati su
linee e colori di universale armonia. La nostra speranza è che questa mostra
collettiva sia solo l’inizio di una nuova stagione culturale necessaria per studiosi,
artisti, critici, gente comune, amanti di questo meraviglioso universo di forme,
armonie, colori. Uno degli obiettivi dell’Italia tutta e di Gesualdo è la “Ri_Partenza
nel settore della cultura”; Gesualdo, in tale prospettiva, ha la fortuna di avere un
patrimonio culturale materiale e immateriale enorme, da promuovere e valorizzare,
si pensi solo al castello, alla biografia del principe dei musici Carlo Gesualdo, alla
storia affascinante della sua casata, alla sua musica “reservata”. Il castello potrebbe
diventare un museo che metta insieme l’antico ed il contemporaneo, che ripercorra
la storia della famiglia Gesualdo tra Medio Evo e Rinascimento, con criteri
contemporanei potrebbe mettere in mostra opere ora sparse nei territori che
furono feudo della casata e che oggi esistono grazie alle loro committenze ad
importanti artisti del passato (maestro di Gesualdo, Iacopo della Pila, Giovanni
Balducci, Giovan Tommaso Guarini, solo per citarne alcuni). Un progetto in cui
passato e futuro si incontrano per la valorizzazione dei nostri beni comuni,
promuovendone la conoscenza e facendoli rivivere nella contemporaneità,
rendendoli attrattivo-interattivi nel dare identità al territorio, per coinvolgere anche
le nuove generazioni spesso costrette, loro malgrado, ad allontanarsi. Penso al
castello come un museo unico in Campania, con laboratori di creatività, per far
conoscere e promuovere l’opera e le tecniche di tanti artisti contemporanei. Si
creerebbe, in tal modo, un affascinante percorso che diventerebbe, un moderno
contenitore promotore di cultura, Università di democrazia, mediatore tra un
mondo scomparso e la condizione odierna, attraverso eventi e mostre internazionali
di arte visiva e concerti di musica antica e contemporanea (visto che alla fine del
restauro del castello sarà ripristinato anche il teatro di corte), rendendo omaggio in
linea di continuità all’opera di Carlo Gesualdo principe e innovatore della più nobile
delle arti (ma anche a ricordo dei tanti Gesualdini che hanno sofferto sotto il giogo
della feudalità). I nostri Comuni nascondono ricchezze inimmaginabili, molte delle
quali sconosciute ai più e ancora da scoprire. L’obiettivo è di condividere la loro
bellezza. Mai come in questo momento ne abbiamo bisogno: la bellezza scritta
nell’universo e quella del nostro patrimonio culturale, l’eredità del passato che ha
reso nota l’Italia in tutto il mondo come il Paese delle meraviglie. Per far diventare
grande un piccolo borgo bisogna offrire qualcosa di raro, unico e meraviglioso,
Gesualdo può e deve diventare una meta interessante per chi ama l’arte ed il buon
vivere, visto anche le eccellenze enogastronomiche. Con il Recovery found abbiamo
l’occasione di attingere a finanziamenti che ci possono permettere di ri_leggere la
nostra storia attraverso le tracce del passato, cristallizzate in modo indelebile sul
nostro territorio, prima ancora che sulle pagine dei libri di storia. Un patrimonio che
non smetterà mai di stupire, fonte di vita e di ispirazione per tanti, che ha reso
immortali i grandi del passato e che renderà un po’ immortali anche tutti noi. La
fruizione della cultura post-pandemica necessita di cambiamenti che impongono
nuovi investimenti, nuove figure professionali, una diffusa competenza digitale,
musei interattivi che dialogano con il visitatore. I mattoni della conoscenza sono
quelli con cui riedificare la società anche se la strada è lunga. Il filosofo e
pedagogista Edgar Morin quasi centenario intervistato in questi giorni ha affermato:
<<Bisogna comprendere l’incertezza del reale e sapere che c’è del possibile ancora
invisibile>>.
In mostra saranno presenti opere di: Alessandro Papari, Alessandro Norelli, Anna Coluccino,
Anselmo di Paola, Antonio Restaino, Dina Pascucci, Emidio Natalino De Rogatis, Fabiana Minieri, Felice Storti, Flavio Grasso, Francesco Caloia, Gino Quinto, Giuseppe Amoroso De Respinis, Giovanni Losanno, Lello Bonadias , Luciano Luciani, Lucio Labriola DDT ART, Luigi Prudente, Marco D’Amelio, Marco Dell’Oriente, Michele Prudente, Moira Dell’Infante, Salvatore Pastore (fotografo), Vincenzo Caputo (VinceCapu), Vivian Belmonte. Ceramisti: Elisabeth Olszewska, Francesca Parrocchia, Gaetano Branca, Marcella Fraola, Maria Conte, Maria Cortellessa, Rina Van Leest, Stefania Saturnino.
Catalogo a cura di Francesco Caloia – Stamperia TIPOLITOELLE di Frigento.
Inaugurazione Domenica 8 Agosto ore 18,00, alla presenza degli artisti, del
curatore, del sindaco di Gesualdo dott. Edgardo Pesiri, del consigliere
provinciale Franco Di Cecilia, di Maria Elena de Gruttola, Cultural Manager
Contemporary Art che interverrà su: Arte contemporanea e riqualificazione e
sviluppo del territorio.

La mostra è aperta sabato e domenica dalle ore 10:00 alle ore 13:30 e dalle ore 15:30 alle ore 19:00. Dal martedì al venerdì solo su prenotazione dalle ore 17:00 alle 19:00. Lunedì chiuso
Per info 3450459691 Coop GUIDO